Anche Trigano verso il ricorso alla cassa integrazione. La crisi internazionale di materie prime, che ha già determinato gli stop cadenzati in altre sedi di aziende della camperistica valdelsana, porta adesso a una settimana di fermo, dal 29 novembre al 7 dicembre, nello stabilimento di Cusona. Interessato il reparto produttivo di un polo che occupa circa 450 lavoratori. Si presenta quindi pure per Trigano, che si affida prevalentemente a meccaniche Ford, la situazione paradossale emersa a settembre. In sintesi, alla luce delle richieste del mercato del plein air, sussisterebbero le condizioni per incrementare volumi e occupazione. Ma la forte difficoltà a reperire materie prime, impedisce al momento il realizzarsi di qualsiasi proposito di espansione. Fino a porre un freno anche all’attività di Trigano, all’interno di un territorio che si avvale, nella camperistica in generale, di 2mila addetti senza contare l’indotto. Dalla Rsu, intanto, la richiesta all’azienda di colmare almeno una parte del vuoto, tra la fine di questo mese e l’inizio del prossimo, con un paio di giornate da dedicare alla formazione del personale in materia di sicurezza, comunicazione, competenze tecniche e professionali. "Un anno fa parlavamo di premi di produzione - osserva Salvo Corsentino per la Rsu Fim Cisl - e ora invece abbiamo davanti agli occhi gli effetti di una crisi mondiale che si ripercuote sul nostro lavoro. Non voglio essere pessimista. in quanto non siamo in presenza di un calo di vendite. Gli ordinativi ci sono. Però al momento è complicato sbilanciarsi su ciò che accadrà. Ovviamente ci auguriamo che al più presto il quadro possa migliorare, in modo che tutto il comparto acquisisca nuove speranze per il futuro".
Paolo Bartalini