
Castelnuovo regno delle stelle. Tre ristoranti premiati da Michelin
Castelnuovo Berardenga percorre la strada del turismo e della ristorazione di qualità. Dei dieci ristoranti senesi cui è stata assegnata, o riconfermata, la preziosa stella Michelin, il più titolato è Arnolfo a Colle Val d’Elsa, con due stelle. Tuttavia, un risultato davvero unico va a Castelnuovo, che di 9 totali ne vanta ben 3. Il piccolo comune ha perso la trentennale stella della Bottega del Trenta, ma ha riconfermato i ristoranti Poggio Rosso e l’Asinello e anche Il Visibilio ha ottenuto la sua prima preziosa stella. "La prima stella fu motivo di grande emozione e orgoglio così come la prestigiosa Stella Verde ottenuta l’anno scorso –ha commentato Danilo Guerrini, manager di Borgo San Felice –. L’azienda fa della sostenibilità uno dei suoi pilastri e per noi eccellere significa andare in questa direzione".
Non solo buon cibo, ma anche attenzione e cura per l’ambiente e la sostenibilità. "In un momento storico in cui l’emergenza ambientale è fortemente sentita, per me è un dovere offrire il mio contributo – ha dichiarato lo chef Quintero del ristorante Il Poggio Rosso di Borgo San Felice resort –. Da anni Borgo San Felice sta investendo a favore della sostenibilità con progetti concreti e contribuisce con azioni che vanno dalla scelta delle materie prime stagionali e dei fornitori locali allo smaltimento, riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti fino all’attenzione verso la qualità della vita del personale e il sostegno a progetti sociali, come l’Orto Felice".
Un’attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale che si sposa con una ricerca di qualità, e traina una parte dell’economia del territorio. "Da diversi anni che Castelnuovo, anche se è un comune medio piccolo che conta meno di 9mila abitanti, ha 3 ristoranti stellanti – ha commentato il sindaco Fabrizio Nepi –. Credo sia il sintomo dell’ottima qualità dei servizi che il nostro territorio offre ai visitatori. La qualità dei servizi è importante perché in questi anni il livello e la quantità di turisti hanno avuto un andamento crescente e il territorio del Chianti ha bisogno di questa offertaà. Quest’anno il comune per la prima volta ha superato le 200 mila presenze turistiche".
Una ristorazione di qualità favorita anche da un territorio che per i suoi prodotti e le sue eccellenze è famoso in tutto il mondo. "Pensiamo al vino con la denominazione Chianti classico, è esso stesso un elemento d’attrazione: qui si può assaporare un vino con una filiera cortissima, e lo stesso vale per l’olio – ha detto Nepi –. Avere queste importanti produzioni agricole facilita e migliora la qualità della cucina stessa di un territorio". Eleonora Rosi