Cavalli e popoli in Piazza. Vanno tolti tavoli e arredi. Chi sgarra rischia di chiudere

Emessa ieri l’ordinanza con il giro di vite dopo i problemi avvenuti a luglio. Otto locali sanzionati ma le regole attuali non erano più un deterrente efficace.

Cavalli e popoli in Piazza. Vanno tolti tavoli e arredi. Chi sgarra rischia di chiudere

Al barbaresco vanno assicurati necessari spazi di manovra del cavallo durante il tragitto

di Laura Valdesi

SIENA

"Un fenomeno di degrado e di scarsa attenzione ai delicati meccanismi del Palio che prevedono e necessitano di una partecipazione collettiva della città al fine di assicurare il regolare svolgimento di tutte le fasi della Festa e al tempo stesso la tutela della pubblica incolumità". E’ il motivo che ha mosso la mano del sindaco Nicoletta Fabio a firmare proprio ieri un’ordinanza in cui tira le orecchie ai commercianti poco attenti. Per fare in modo di "assicurare in occasione dei Palii che gli esercenti attività commerciali/pubblici esercizi – si legge – liberino dagli arredi il suolo pubblico concesso, in occasione del passaggio dei barberi e dei rispettivi popoli nel tragitto compreso tra ogni singola stalla e il Campo e successivo percorso di rientro, così come previsto da apposita ordinanza Palio" emessa dal comando della polizia municipale prima della Carriera in base alle Contrade che partecipano e alle esigenze di volta in volta individuate.

A luglio ci sono stati problemi al passaggio dei popoli con i cavalli proprio perché alcuni locali non avevano tolto gli arredi. Otto esercenti sono stati sanzionati. "L’aver disatteso le disposizioni ha comportato un rallentamento nei movimenti dei cavalli e dei popoli delle Contrade – spiega il sindaco – causando al tempo stesso attimi di nervosismo e concitamento che avrebbero potuto compromettere il regolare svolgimento di alcune fasi del Palio nonché creare un potenziale ostacolo alla viabilità e, in particolare, ai mezzi di soccorso e di pubblica sicurezza". Siena non se lo può permettere. Così, "preso atto che l’attuale impianto sanzionatorio non rappresenta quell’elemento deterrente sufficiente ad evitare l’occupazione del suolo pubblico, non autorizzato, in alcune fasi della Festa configurando una situazione di potenziale pericolo per la stessa", è scattato il giro di vite. La complessa macchina dell’afflusso in Piazza delle Contrade deve funzionare a puntino. E se le Consorelle si accordano e fanno il possibile, i locali non possono creare disagi. Basta pensare che il barbaresco, quando porta il cavallo in Piazza, deve avere lo spazio di manovra necessario. Ci sono contradaioli di tutte le età, senza contare i turisti affascinati da questo rituale che per noi è vita.

Un equilibrio insomma delicatissimo che non può avere falle. Anzi, il sindaco Fabio ritiene che sia "doveroso per i commercianti conoscere gli orari e gli spostamenti dei cavalli e dei popoli lungo i percorsi dove hanno le proprie attività. Conoscenza tanto più dovuta dal momento che gli stessi usufruiscono di una concessione di suolo pubblico che, in via generale, priva appunto la collettività del suo godimento". Morale: Fabio ordina di togliere gli arredi. E annuncia di "procedere a carico di chiunque disattenda il contenuto dell’ordinanza occupando nel centro storico di Siena, per fini di commercio, senza titolo autorizzatorio rilasciato dal Comune o in eccedenza, il suolo pubblico. Entro 5 giorni consecutivi dalla contestazione della violazione la Municipale trasmetterà copia del provvedimento in cui si intima di ripristinare lo stato dei luoghi al responsabile della direzione Commercio e Statistica. Nei 10 successivi quest’ultimo applica la sanzione accessoria della chiusura del locale per 5 giorni. Se la violazione sarà ripetuta entro l’anno seguente la sanzione sarà raddoppiata. La temporanea sospensione del titolo all’esercizio dell’attività (licenza, Scia) e contestuale chiusura tempeoranea è esecutivo dal settimo giorno successivo alla notifica. L’ordinanza è stata trasmessa a prefettura, carabinieri, questura, finanza, Municipale, Ufficio palio e associazioni di categoria per diffondere il messaggio ai loro iscritti.