
Cento candeline e una grande festa per Celso Mireno Ermini, senese doc e artista noto in città per...
Cento candeline e una grande festa per Celso Mireno Ermini, senese doc e artista noto in città per le sue opere tra cui spiccano i tre Drappelloni dipinti negli anni Sessanta e vinti da Drago, Selva e Oca. E’ stato un pomeriggio all’insegna dell’allegria, dei ricordi e dell’arte quello che ieri ha animato il Campansi dove Ermini, attorniato da parenti e amici, dal personale e dai dirigenti di Asp Città Siena, dai rappresentanti delle contrade e del Liceo Artistico di Siena, ha festeggiato il "suo secolo" con il taglio della torta.
Un artista fortemente legato alla città come ha sottolineato il professor Fabio Mazzieri che ha voluto ricordare la vita e le opere dell’artista raccontando un secolo di vita senese. Ermini, senese di nascita e classe 1925, è un artista poliedrico, capace di spaziare tra scultura, pittura e ceramica. La sua carriera prende forma fin dalla giovane età, quando entra in contatto con il pittore ebreo Pietro Sadun. Poco dopo, la sua passione per l’arte lo porta a diventare apprendista nelle ceramiche di Santa Lucia, sotto la guida dell’artista Dino Rofi.
Con Vico Consorti, contribuisce alla realizzazione di alcuni elementi decorativi per la Porta Santa del Vaticano. Alla bottega di Dino Rofi rimase fino a circa il 1947 quando incontrando Mario De Renzi (un ceramista), Vittorio Guerrini (geometra facoltoso) decisero di costituire un nuovo laboratorio di ceramica all’inizio molto semplice in via Fontebranda con il nome di ‘Laboratorio Ceramiche di Santa Caterina’.
Tra le sue realizzazioni più celebri si ricordano la Deposizione per la tomba della famiglia Nencini, conservata nel Cimitero del Laterino e inclusa nel Catalogo Generale dei Beni Culturali, e il busto di San Niccolò, posto nella chiesa omonima. A queste si aggiungono altre opere sacre, come i due fonti battesimali a Siena, uno per la Chiesa di San Pietro e l’altro per la chiesa dell’Alberino.
Negli anni ‘60 e ‘70, la sua collaborazione con l’artigiano Alvaro Fregoli porta alla creazione di numerose vetrate per chiese di vari paesi del Senese e del Grossetano. Per le contrade crea opere che celebrano il Palio, tra cui drappelloni per la contrada del Drago (1966), della Selva (1967) e della Nobil contrada dell’Oca (1968). Inoltre, in occasione del Palio straordinario del 1969, realizza un manifesto dedicato all’allunaggio, commissionato dall’Ente del Turismo, un’opera che lega l’arte alla storia.
Per la contrada del Leocorno, infine, crea una scultura monumentale raffigurante un unicorno rampante, oggi custodita nel museo di contrada.