Ricordiamo il drappellone realizzato da Celso Mireno Ermini per la carriera del 16 agosto 1967, dedicato all’anniversario della morte di papa Alessandro VII (Fabio Chigi). Stilizzata la riuscita complessiva idea di Ermini: quasi un fantastico dedalo di spigoli e linee conquista al primo sguardo oltre ad un significativo cromatismo che evidenzia innumerevoli chiari e scuri. In linea le tre fondamentali idee dell’artista: il papa che siede sul trono papale in un significativo gesto, le dieci Contrade che si contendono il cencio in un altro gioco geometrico, con evidenti richiami pittorici, e poi l’imprescindibile Assunta, anche questa voluta in uno stile ricco di spigoli e tagli netti. L’elemento che si trova alle spalle è un inconsueto skiline della città catturato in un rosso tramonto, nel segno di un edificante realizzazione che ha ben poco di statico e di già visto. Un cencio da ammirare in ogni suo particolare, certo fortemente senese e sentitamente nostalgico-patriottico, ma abbastanza fuori da certi statici rituali a cui i contradaioli erano abituati nei decenni precedenti. Da vedere nella sala museale della Contrada della Selva che lo conserva dalla vittoria di Selvaggia e Eletto Alessandri detto Bazza.
Massimo Biliorsi