Cena con oro e velluto per 1700. Concone lungo venticinque metri

Ovazione per i protagonisti del successo. Manca solo Benitos che ha avuto un problema importante

Cena con oro e velluto per 1700. Concone lungo venticinque metri

Ovazione per i protagonisti del successo. Manca solo Benitos che ha avuto un problema importante

di Laura Valdesi

SIENA

Oro & velluto per accogliere i lupaioli e gli ospiti. Almeno 1700 a tavola per alzare i calici a una vittoria che la Contrada sta assaporando ogni giorno di più, rendendo omaggio ai protagonisti che l’hanno resa possibile. Oro, si diceva. Quello del golden carpet che introduce al ’salotto’ che spunta oltrepassate le tende alte cinque metri dal fascino teatrale. Di velluto, naturalmente. Tessuto che avvolge anche l’enorme concone, visibile da ogni angolo della cena. Lunghissimo. Venticinque metri, perché la Lupa ha voluto coinvolgere più persone possibili vicino agli artefici del successo del 17 agosto. Segno di unità. Compattezza. Sintonia. Del momento d’oro che echeggia anche sui tavoli apparecchiati con tovaglia nere e runner dorati. Su cui ogni commensale appoggia il prezioso dono scelto dalla Contrada: una stampa autografata e certificata dell’autore del Drappellone, Riccardo Guasco. Realizzata dall’artista appositamente per la cena della vittoria. La commissione che ha organizzato tutto, coordinata dal vicario (e presidente di Società) Luca Pizzatti, è stata attenta ad ogni dettaglio. Anche il vino reca un’etichetta con grafica del pittore.

C’è tanto da raccontare, anche se la notte è lunga. Le voci che narrano ansie, gioie e la magia del successo sono quelle di Gabriele Cerpi e Silvia Brocchi. Ed ecco che dal portale teatrale, sotto un tetto di luci, è l’ora del Drappellone che sarà conservato nel museo, seguito dal tamburino e da due alfieri. I maggiorenti hanno già preso posto nel concone mentre le luci si accendono sul priore Carlo Piperno e i vicari Giacomo Sensi e Gabriele Bartalucci, Luca Pizzatti. Ovazione dei lupaioli, mentre passano in mezzo alla gente. Ancora più forte quando dalle tende bianche-nere-arancioni spuntano il capitano Giulio Bruni con i tenenti Alessandro Pescatori, Giacomo Vichi, Michele Carrabba e Francesco Viviani insieme al fantino, Velluto. Diventato l’idolo di Vallerozzi. Era tutto pronto anche per accogliere il barbero che ha volato sul tufo, Benitos, ma ieri sera alla fine non ha potuto essere alla festa nel box pronto per lui sotto le Fonti per problemi di salute importanti. Non mancheranno però altre occasioni per ricevere le carezze e le coccole che merita.

Tutti in piedi per l’inno, la Lupa diventa un’unica voce. Poi inizia la cena (la Contrada si è affidata al catering di Jacopo Rosati) in una serata fresca ma scaldata dalle emozioni. I messaggi delle Consorelle letti dai due presentatori, in un allestimento che ricalca il tema dell’età dell’oro, filo conduttore della festa nel rione, ma anche il Numero unico ’Addosso’ a cui si è attinto per realizzare varie scenografie. Otto i filmati che raccontano cosa ha provato la Lupa per il Palio dell’Assunta, sullo stile delle serie di Netflix. S’inizia con i prologo per chiudere con le immagini più emozionanti. Nel mezzo i discorsi dei protagonisti. Ma questa è un’altra storia.