Siena, 17 luglio 2020 - Parla di un video il ragazzino nella chat. Dall’altra parte c’è l’ex compagna di scuola. Immagini inquietanti. Di quelle che lasciano il segno. E fanno inorridire. Probabilmente immagini del Deep web, quel mondo dove tutto è permesso. Anche uccidere le persone, i bambini. Torturarli. A chiarire i contorni di questo aspetto serviranno i computer sequestrati dai carabinieri che, dopo l’inchiesta sulla Chat degli orrori, nata dalla denuncia di una madre senese, ora scavano in un mondo che lascia a bocca aperta. Condito di violenza efferata.
Cercheranno di capirne di più su quel video, i militari del nucleo investigativo di Siena. Che coordinati dalla procura dei minorenni di Firenze hanno indagato due amici per istigazione a delinquere e pedo-pornografia. Lui è bravissimo con il computer. Era stato tra i fondatori della chat ‘The Shoah party’ dove campeggiavano immagini raccapriccianti, che inneggiavano anche all’Isis, al razzismo. Il 27 luglio era già stato fissato il suo interrogatorio a Firenze davanti al procuratore Antonio Sangermano che conduce personalmente l’indagine sul primo troncone, come pure su quello derivato dagli ultimi sviluppi. «Il ragazzo chiarirà la sua posizione in quella sede. C’è tutta l’intenzione», si limita a commentare l’avvocato Stefano Tizzani di Torino che difende il 17enne. Durante la perquisizione, a cui ha preso parte anche un tecnico informatico, i militari hanno portato via al 17enne il cellulare, tre chiavette Usb e due computer. Uno è stato sequestrato, l’altro che serviva alla famiglia invece i carabinieri lo hanno restituito già ieri dopo aver eseguito la copia forense.
Adesso tocca anche ai due ‘maghi’ del comando provinciale di Siena, che in un anno e mezzo si sono specializzati nel deep web imparando come accedere, trovare le conferme alle ipotesi della procura. Capire se e quante volte il ragazzino è entrato nel mondo oscuro, in quelle stanze dell’orrore dove si assiste a film di sangue e violenze senza attori, però. E’ tutto vero. Se ha pagato con criptovalute per vedere le sevizie. Negli atti si citerebbe addirittura un video di un bambino torturato con l’olio bollente dietro richiesta di uno spettatore virtuale. Un cane decapitato e una piccola fatta a pezzi. Agghiacciante, nel caso, divertirsi assistendo a tali scempi. Lo stesso ha fatto la sua giovane amica? Anche questo è da accertare. Siamo solo agli inizi. Lo scenario – e i suoi piccoli protagonisti – si potrebbe ampliare.