Può un saggio essere il punto di incontro fra studiosi, memorie, ma soprattutto di un pubblico che guarda al passato per meglio vivere il presente? L’affollata presentazione di "La Chiesa di San Martino a Siena Storia e arte" ci dimostra che possiamo rispondere affermativamente a questo interrogativo. Merito di un mecenatismo ancora vivo, con la gloriosa Olschki, molti di noi hanno studiato sulle pagine di molti testi di questa Casa Editrice, e dell’Istituto per la Valorizzazione delle Abbazie Storiche della Toscana, che sono state il crocevia di studiosi che hanno ricostruito le vicende storiche, architettoniche, religiose e artistiche di questo edificio che segue di pari passo la storia cittadina. Alessandro Angelini, Marco Fagiani e Michele Pellegrini, con una bella serie di studiosi, hanno tenuto le fila, elaborato, fatto vivere una sorta di "macchina del tempo" che permette al lettore di entrare nella dinamica degli eventi, delle successioni. E’ stato bello vedere la soddisfazione del "padrone di casa" Don Roberto Bianchini, che ha ascoltato le parole introduttive di Stefano Moscadelli, di Don Enrico Grassini, di Don Domenico Zafarana, di Paolo Tiezzi Maestri, con gli interventi illuminati, da parte di vista storico ed artistico, rispettivamente di Maurizio Sangalli e Silvia Ginzburg, per quello che possiamo definire una particolare attenzione alla bellezza di un luogo per una pubblicazione, opera virtuosa, che segue altri volumi su gli edifici religiosi senesi, per una collana che mostra che qui si fa ancora storia e qui si fa soprattutto valorizzazione. "Dalla custodia della memoria si arriva ad un trampolino per il futuro", così possiamo riassumere, con le parole di Don Roberto Bianchini, il senso di un lavoro a molte mani. "Il risultato di un progetto complesso – sottolinea soddisfatto Michele Pellegrini – nella coerenza di una collana editoriale che conta di proseguire con altri edifici religiosi cittadini". Aggiungiamo noi, può sembrare una sola operazione conservativa, ma la memoria è riscatto, annunciatrice dei tempi antichi e chissà se certe illuminate presenze, come quelle di tante famiglie senesi nella chiesa di San Martino, siano protagoniste di affermazioni che certi eventi possono accadere anche una seconda volta.
Massimo Biliorsi