Eleonora Rosi
Cronaca

La terra cede, tombe travolte. “Nessun avvertimento per noi familiari”

Dopo le intense piogge, danni al principale cimitero comunale in un’area già colpita da smottamenti negli anni passati. La denuncia: “Mio padre non è riuscito a trovare la lapide di mia zia, una vergogna che nessuno ci abbia avvisati”

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Foto Paolo Lazzeroni

Siena, 2 novembre 2024 – Andare al cimitero a salutare i cari defunti non è mai qualcosa che si fa a cuor leggero, se poi sul posto si trovano spiacevoli sorprese, come una lapide franata o ribaltata, la tristezza rischia di prendere il sopravvento su tutto il resto. Alcune zone del cimitero del Laterino, in particolare lo sterrato sotto il forno crematorio, sono interessate da frane e danneggiamenti alle tombe, che in alcuni casi sono sprofondate fino a ribaltarsi nel terreno. Oltre che desolante la situazione è anche pericolosa, con il terreno argilloso che sembra cedere e sprofondare ogni volta che vi si posa il piede sopra. “Il 30 ottobre mio padre si è recato al cimitero; con enorme dispiacere ci ha comunicato di non essere riuscito a ritrovare la tomba di mia zia, in quanto la zona dove si trova ha subìto visibili cedimenti; ha provato anche a cercare il custode per avere notizie ma non era presente nessuno – ha denunciato Silvia Bravi –. Sono andata di persona a verificare ed ho scoperto che la tomba di mia zia è finita in una voragine. È vergognoso è che nessuno ci abbia avvisato in quanto familiari ed è doloroso vedere che i nostri cari vengono trattati in questo modo”.

Più di trenta tombe del settore sottostante al forno crematorio (la parte che si affaccia su Fontebranda) sono interessate da danneggiamenti visibili, che riguardano sia il cedimento del terreno adiacente, sia il cedimento o il ribaltamento di intere lapidi. Ma oltre alle aree chiaramente danneggiate potrebbero essercene altre all’apparenza sicure ma pronte a franare, come ha scoperto a sue spese Tania Tancredi. “Sono andata al cimitero a sistemare la tomba del mio babbo. Appena arrivata la scena che ho trovato di fronte ai miei occhi è stata angosciante: tante tombe letteralmente sparite sottoterra. Ma scendendo per il marciapiede che costeggia la terra, in apparenza il terreno davanti alla tomba del mio babbo sembrava compatta – ha raccontato Tancredi –. Solo in apparenza perché una volta sceso lo scalino del marciapiede e fatto due passi la terra sotto ai miei piedi ha ceduto. Fortunatamente sono sprofondata con una gamba sola e sono riuscita a rialzarmi, ma la paura è stata tanta”.

A preoccupare è quindi l’eventualità che episodi del genere possano ripetersi, finendo per danneggiare non solo i morti ma anche i vivi. “Io me la sono cavata con una botta alla caviglia e la sensazione di avere il cuore a mille, ma se tutto questo fosse successo a una persona anziana si sarebbe fatta sicuramente male sotto tanti punti di vista, non per ultimo sotto il lato emotivo – ha detto Tancredi –. Basterebbe chiamare e avvertire i familiari, perché chi arriva qui e trova una situazione disastrata ci resta davvero male. Io ho fatto presente il problema ai custodi del cimitero ma non è mai cambiato nulla. Trovare una situazione di incuria e degrado dispiace, perché si tratta di affetti”.

Una situazione che sembrerebbe essere figlia dei recenti alluvioni, dopo fra l’altro un’estate abbastanza secca e calda. “Io vengo spesso, è una situazione recente questa, direi che si è creata dopo le piogge forti che ci sono state, si protrae verosimilmente una ventina di giorni, anche se l’incuria probabilmente è di lunga data. Prima c’erano scostamenti di terreno ma non così massicci e diffusi. Speriamo che nessuno si faccia male” ha concluso Tancredi.