
di Federica Damiani
Cinzia Sorlini accoglie con il sorriso gli ospiti in visita al Parco di Villa Trecci, un giardino creato da suo marito Adelmo, architetto e paesaggista, nella loro proprietà di Montepulciano, una volta appartenuta ad Andrea Pazienza. "Questo giardino è aperto al pubblico – racconta Cinzia – quando mi sento giù faccio una passeggiata tra queste piante e mi rigenero. Vorrei che chiunque ne abbia desiderio, possa farlo".
Cinzia e Adelmo sono arrivati a Montepulciano qualche anno fa, si sono innamorati della città e proprio come dei mecenati contemporanei hanno deciso di
investire le loro risorse per riqualificare e dar vita ad una serie di attività. "Per sette anni abbiamo avuto una casa a Monticchiello. Era il rifugio del week-end. Per me che arrivavo da Brescia e per mio marito che lavorava a Roma, la Val d’Orcia era la soluzione ideale ma per quanto sia straordinariamente affascinante la trovavo difficile da vivere tutto l’anno. Così, girando per borghi, abbiamo scoperto Montepulciano ed essendo storica dell’arte posso dire di aver trovato un’inesauribile fonte di ispirazione".
E’ stato difficile inserirsi nel tessuto sociale della città?
"Diciamo non facile. Per anni gli abitanti mi chiamavano ‘la bresciana’. Oggi Cinzia. Mi sembra un bel traguardo. Sento tanto amore e gratitudine intorno a noi e per me questo vale più di ogni altra cosa. Quando abbiamo deciso di smettere di lavorare, con mio marito abbiamo identificato le attività da rilanciare. Così oggi, sotto la ‘San Bartolomeo srl’ abbiamo ristoranti, enoteche e residenze di lusso".
Quali i vostri investimenti?
"Per prima cosa abbiamo finanziato il restauro della Chiesa di San Bartolomeo, una canonica di campagna di grande bellezza. Poi abbiamo comprato il ristorante ‘La Porta di Bacco’ dove abbiamo anche un’enoteca con oltre 3000 etichette selezionate, a seguire la trattoria ‘Il Marzocco’ e il ristorante ‘La Bottega del Nobile’ con la sua enoteca di vini toscani, dove proponiamo una cucina più ricercata. Facendo un’analisi di mercato abbiamo compreso quanto servisse un’offerta variegata, destinata a tre target di clienti. Poi abbiamo pensato che oltre a mangiare, gli ospiti avrebbero voluto anche dormire e così abbiamo acquistato Palazzo San Donato in Piazza Grande dove abbiamo quattro suite, Le Moselle, struttura meno di lusso, Palazzo Avignonesi che andremo a ristrutturare a breve e Villa Benefizio che ha una spa privata".
Quanti dipendenti avete?
"Abbiamo 50 dipendenti. Tranne due chef che arrivano da fuori, gli altri sono tutti di Montepulciano. E’ bellissimo incontrarci la mattina. Io arrivo per prima in azienda perchè mio padre mi ha insegnato che il ‘capo’ deve dare il buon esempio. E poi arrivano loro, i ragazzi. Siamo una grande famiglia".
Come vedete il vostro futuro?
"Io sono una donna ottimista a prescidere. Siccome sono stata anche fortunata venendo da una famiglia ricca, sono convinta che questa fortuna vada restutuita. Creare posti di lavoro, costruire luoghi di bellezza è quasi una funzione sociale per chi ha le possibilità per farlo. Noi non abbiamo avuto figli così abbiamo deciso di aiutare Andrea, un ragazzo di Montepulciano che lavorava per noi. Lo abbiamo adottato così tutto questo avrà un seguito e lui sarà il nostro futuro. Vorrei anche che noi fossimo da stimolo per altri imprenditori. La concorrenza fa sempre bene. Aiuta a migliorarsi. Avere un’offerta ampia porta il cliente a provare più ristoranti o entrare in più negozi o dormire in hotel diversi e magari a fermarsi qualche giorno in più".