Ripercorriamo un’antica vittoria della Torre. La carriera in questione è quella del 16 agosto 1784, corsa che seguì di un giorno l’allora ancora in voga palio alla lunga. Alla mossa, tanto per cambiare, succede un po’ di tutto, compresa la caduta dei fantini di Civetta e Bruco. Ci fu il suono della tromba, che aveva il posto del mortaretto, e sembrava la partenza buona con l’Aquila in testa. Ma poi fu fermata la corsa con le inevitabili proteste. Fu minacciato addirittura l’arresto. Si parte finalmente e Torre e Giraffa si contendono il primo posto. Cade Ciocio per Salicotto, ma il cavallo scosso raggiunge l’arrivo con somma gioia dei torraioli. C’è attesa per sapere chi avesse vinto, visto che la Giraffa premeva per un possibile arrivo in coppia. Chi doveva prendere una decisione era il giudice della mossa Mario Bianchi, e le cronache del tempo scrivono "tutto tremante si sciolse il corpo", come riporta Paolo Tertulliano Lombardi. Non stiamo ad entrare nei dettagli di tutto quello che seguì e che fu uno scontro burocratico, comunque la vittoria fu assegnata alla Torre e pagati anche i quaranta talleri. Questa è una delle pagine più controverse della storia paliesca. Vince Ciocio e tutto il popolo di Salicotto, con Pietro Boschi capitano.
Massimo Biliorsi