Civetta, il baby cicerone. Ha 11 anni e parla inglese

Il padre di Mattia Rosai, guida al museo: "Iniziò a soli 9 anni, venendo con me". Il bambino racconta di aver fatto da speaker anche a gruppi di 20 persone. .

Civetta, il baby cicerone. Ha 11 anni e parla inglese

Civetta, il baby cicerone. Ha 11 anni e parla inglese

E’ una delle guide più affidabili di tutto il Museo della Civetta. Racconta la vita di Contrada, la storia del Castellare, le caratteristiche dei sotterranei. Già, direte voi, ma che c’è di strano? Che Mattia ha appena 11 anni ed una meravigliosa visita del Museo ve la può proporre anche in inglese senza neanche battere ciglio.

"E’ iniziato tutto – sottolinea Piero Rosai, padre di Mattia nonché presidente del Gruppo Donatori Sangue della Contrada - tra la fine del 2021 ed i primi mesi del 2022, quando ho iniziato a fare qualche guida al Museo. In quelle occasioni, portavo con me anche Mattia e Noemi, i miei gemelli che avevano nove anni. Mattia si è subito appassionato, iniziando a darmi un valido supporto soprattutto nelle visite in lingua inglese. Da lì a qualche settimana è diventato del tutto autonomo e indipendente".

"Ho subito capito – si inserisce Mattia – che nel giro di poco tempo avrei fatto le visite da solo. Non mi sono mai trovato in difficoltà, anche se i visitatori all’inizio hanno un’espressione un po’ perplessa… Ma dopo appena qualche minuto cambiano subito atteggiamento e capiscono che la mia è una visita estremamente seria… Il gruppo più numeroso che ho guidato era di una ventina di visitatori. Ciò non toglie che continuo ad impegnarmi per avere sempre più conoscenze e per poter dare della mia Contrada la migliore immagine possibile".

Cosa ti piace di più nel fare la guida?

"Raccontare la storia non solo della Civetta, ma un po’ anche di tutta Siena. E poi, forse è la cosa principale, far capire quali emozioni scateni in noi la corsa del Palio!".

L’inglese è l’unica lingua che parli?

"Sì, è l’unica con cui mi sento a mio agio nel fare una visita. Tuttavia ho iniziato da quest’anno a studiare anche il francese ed ho intenzione di imparare quanto prima anche la lingua dei segni".

Oltre al Museo, come vivi la Civetta?

"Mi piace essere alfiere e già da due anni mi vesto per il Giro della Festa Titolare. Continuo a seguire i corsi e sogno un giorno di poter entrare in Piazza per il Corteo storico. Comunque ci tengo ad essere a disposizione della Contrada e, quando mi chiamano, faccio anche servizi in cucina ed ai tavoli. Inoltre per me la Civetta è importante anche per le numerose amicizie che ho con altri ragazzi della Contrada. Ma la mia principale passione è raccontare il nostro Museo: ne sono veramente fiero e adesso, se il babbo non può, ci vado anche da solo da San Prospero".

E per il resto?

"Frequento la prima media e gioco negli Esordienti del Monteriggioni guidato da Marco Ciabatti. Inoltre mi interesso alla robotica ed alla programmazione dei computer".

E da grande? Preferisti priore o capitano?

"Preferirei aiutare la Contrada in qualsiasi modo: si tratterà di vedere come potrò rendermi utile. Priore e capitano, però, mi sembrano due ruoli forse un po’ troppo impegnativi!".

Giuseppe Stefanachi