
La donna è stata arrestata
Siena, 22 febbraio 2025 – Non sapeva che le avevano messo gli occhi addosso. Eppure doveva immaginarlo che, prima a poi, qualche investigatore l’avrebbe seguita. Pedinata. Osservata. Perché non ha mai cercato di nascondere la frequentazione di persone con precedenti penali e di polizia anche specifici. In materia di droga. Quando i poliziotti, dopo aver acquisito una serie di elementi ritenuti significativi, sono passati all’azione hanno fatto subito centro. Arrestando la donna, 36 anni, di origini albanesi ma residente da tempo in Valdelsa, perché aveva una quantità di denaro consistente a disposizione.
Oltre alla macchinetta che crea il sottovuoto e al materiale tipico per confezionare le dosi. Soprattutto aveva nascosto dentro uno zaino nella cassettiera sul posto di lavoro un chilo e due etti di cocaina. E’ stata accompagnata a Sollicciano dove si trova in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto che si svolgerà stamani a Firenze, alle 9.30. Infatti l’azienda dove lavorava si trova a Barberino, nella Valdelsa fiorentina sebbene a due passi da Poggibonsi. Anche se lo stupefacente è stato rinvenuto all’interno della ditta i titolari sono comunque del tutto estranei alla vicenda.
L’operazione della Squadra mobile, coordinata dal vice questore aggiunto Riccardo Signorelli, ha sollevato dunque il velo su un presunto giro, particolarmente fiorente, di spaccio che si svolge nella zona nord della provincia. E che sembra basarsi molto su conoscenze e rapporti personali forti. Per questo l’attenzione era stata rivolta a questa porzione del Senese. Mercoledì pomeriggio, inizia così l’operazione antidroga, gli uomini della Mobile puntano dritti sulla Valdelsa. Su quell’area al confine con il Fiorentino che è particolarmente frizzante, quanto a spaccio. Qui vedono la donna albanese che già avevano notato, come detto, per le sue frequentazioni di persone con precedenti penali. Conosciute dalla polizia. ’Seguiamola’, si sono detti.
Prima l’hanno pedinata, decidendo poi di perquisire la sua casa. Non c’era droga lì. Però sono saltati fuori dall’armadio della camera da letto ben 16mila euro in contanti. Un gruzzolo che faceva il paio con la macchinetta per il sottovuoto e con il materiale tipico per confezionare le dosi. Ma dello stupefacente neppure l’ombra: possibile? Ostinati, hanno continuato a cercare. Finché non è arrivata la giusta intuizione. Poiché avevano seguito la donna in precedenza, hanno pensato di dare un’occhiata anche al posto dove lavorava. Un’azienda in provincia di Firenze, a Barberino, proprio al confine con la Valdelsa senese.
Qui hanno infatti scoperto in una cassettiera della scrivania dell’ufficio lo zaino. All’interno circa un chilo e due etti di cocaina, già divisa in varie porzioni, sei sottovuoto di 15 grammi più tre grandi di 100, 300 e 700 grammi, oltre al bilancino di precisione. Inevitabile l’arresto della 36enne, vista l’ingente quantità di cocaina trovata, accusata di detenzione ai fini di spaccio. Per lei, informato il pubblico ministero Barbara Bresci, si sono spalancate le porte di Sollicciano. L’inchiesta prosegue, si potrebbero aprire scenari importanti.