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Coghe: "200 chilometri in bici per un fioretto"

Il fantino ha concluso con un amico il percorso sulla Francigena in parte già fatto a cavallo dopo la vittoria dello Straordinario

Che ci faceva Andrea Coghe, detto Tempesta, in bicicletta nella zona di Viterbo: fioretto? Allenamento? Chilometri anti stress?

"In un colpo solo tutti e tre. Si trattava del completamento di un fioretto, rimasto a metà dopo la vittoria dello Straordinario nella Tartuca. L’ho terminato in bicicletta anziché a cavallo. Ho percorso 195 chilometri partendo da casa mia insieme ad uno dei testimoni di nozze Andrea Sestini. Ci siamo portati dietro un carrellino pieno di acqua gelata, quanto serve per farsi la doccia. Due giorni in tutto e dritti alla meta. Da Monteroni alla Valdorcia, Radicofani, quindi verso Proceno e poi l’arrivo a Viterbo".

Nell’ultimo mese la cosa più bella e quella più brutta che ti sono accadute.

"Non mi è successo niente di particolare, in un senso o nell’altro".

Quanto si è allenato Coghe?

"Come sempre. Ho avuto solo da smaltire le scorie del covid: il 3 luglio avevo 39,5. Poi allenamento, palestra, cavallo. Come sempre".

Lauretta mia è andata in pensione?

"Avevo una mezza idea di mandarla a Ronciglione, la stavo preparando come se dovesse correre lì ma non ci sarà. Mi sono reso conto che è meglio di tanti cavalli che arrivano in fondo in certe circostanze. Vediamo, lei è il mio jolly, può reggere un’altra annata. Non ho ancora deciso sul pensionamento".

Il consiglio che ti ha dato babbo Massimo che più hai apprezzato e quello di tua moglie Camilla dopo Palio.

"Credi sempre in te stesso anche nei momenti in cui gli altri non la fanno, questo il consiglio di Camilla. Babbo ha detto di indossare il paraocchi e di restare concentrato su quello che ho da fare, continuando ad allenarmi senza perdere la motivazione".

Palio difficile quello di agosto, con sei rivali: ne faresti uno ’contro’?

"Ho voglia di montare, di una una contrada che mi dia fiducia, al di là di quello che ho da fare. Si può anche fare il Palio contro la rivale, si è visto bene di recente, senza prendere tanti Palii di squalifica. Se poi magari arriva perché uno va leggermente sopra le righe, fa parte del mio lavoro. Come dice sempre il mio amico, meglio farsi squalificare dal Comune che dalle dirigenze non correndo il Palio".

Potresti tornare in Tartuca?

"Una Contrada nella quale ho vinto l’unico Palio in carriera che è stato anche l’ultimo conquistato per la Tartuca. Sicuramente con il capitano Gianni Cortecci c’è un buon rapporto. Farà le sue considerazioni"

Altre strade aperte?

"Quelle con cui ho buoni rapporti ci sono sempre, vediamo il 13".

Si va verso un lotto di cavalli esperti e già vittoriosi?

"Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. Aspettiamo il 13 cosa succederà quando i capitani usciranno dal Comune dopo la scelta dei cavalli".

Mario Savelli propone un albo dei fantini, Massimo Milani provocatoriamente la patente di guida.

"Sarebbero due proposte interessanti se il Palio fosse uno sport ma siccome non lo è le vedo difficilmente attuabili".

Laura Valdesi