ALESSANDRO VANNETTI
Cronaca

Colle, ora le carte bollate. Campinoti: "Io accusato ingiustamente di omofobia"

L’imprenditore ha dato mandato ai propri legali che dovranno tutelare la sua immagine dopo il caso dell’ex candidato sindaco Riccardo Vannetti .

In consiglio comunale con la discussione dell’ordine del giorno «contro ogni forma di discriminazione ed incitamento all’ odio»

In consiglio comunale con la discussione dell’ordine del giorno «contro ogni forma di discriminazione ed incitamento all’ odio»

Frusciano le carte bollate. Nel giorno in cui - questo pomeriggio alle 17 - la vicenda delle reali o presunte offese omofobe al capogruppo Pd di Colle, Riccardo Vannetti, entra in consiglio comunale con la discussione dell’ ordine del giorno "contro ogni forma di discriminazione ed incitamento all’ odio e condanna del grave episodio di omofobia" presentato dai gruppi consiliari di opposizione di centrosinistra, Pd e Colle per Vannetti Sindaco, uno degli autori dei post ‘incriminati’, l’ imprenditore Alessandro Campinoti, dice basta alla gogna mediatica a cui è sottoposto da quasi due settimane e, ritenendo il suo post assolutamente non offensivo e, soprattutto, non discriminatorio, non omofobo e non di incitamento all’ odio, passa al contrattacco e adisce le vie legali per diffamazione nei suoi confronti.

"Ho intenzione di mettere un punto fermo e chiarire, una volta per tutte, la triste vicenda nella quale sono stato, mio malgrado, coinvolto – afferma in una lettera – Ho già incaricato i miei legali di tutelare la mia immagine e il mio decoro in ogni sede, ma desidero, comunque, rilasciare una dichiarazione. Nei miei confronti è stata avviata una campagna di disinformazione e di sovvertimento della realtà che, nell’ epoca dei social e della comunicazione virale, produce in poco tempo conseguenze spesso difficili da cancellare. Purtroppo, soltanto quando ne siamo vittime si riesce ad acquisirne consapevolezza. La campagna diffamatoria e il ‘circo mediatico’ che l’ ha alimentata hanno, infatti, prodotto le conseguenze cercate e i danni voluti: sono stato minacciato, ho subìto un danno alla mia attività professionale, sono stato ‘marchiato’ dalla mia comunità (o meglio, da una sua parte) come omofobo. Sono marchi indelebili, difficili da cancellare – si sfoga con amarezza – Prima di formulare un’ accusa così pesante si dovrebbe avere consapevolezza di quello che si afferma e, soprattutto, disporre di prove a supporto. Ma nel mondo dei social e delle fake news tutto questo non vale. Vale soltanto sbattere, con accuse false, il mostro in prima pagina, fare notizia e poco importa se quanto detto sia o meno vero. La falsità diventa verità. Ritengo vergognoso quanto da me subito – conclude la lettera – e ho sentito la necessità di tutelare la mia immagine, la mia famiglia e il mio nome da simili accuse".

Alessandro Vannetti