Parole di insoddisfazione e scontento, quelle dei genitori della classe 5A della scuola primaria Colleverde. I genitori degli alunni, dopo il trasferimento dell’istituto da Scacciapensieri a San Miniato hanno di nuovo preso in mano la penna e scritto una lettera al Comune, al dirigente scolastico del comprensorio Mattioli e alla città tutta.
"Lo spostamento avrebbe dovuto portare giovamento a tutti i bambini o quantomeno la situazione non avrebbe dovuto essere peggiorativa – dicono i genitori della 5A –. Si sono invece creati bambini di serie A e di serie B". "Nella struttura risultano in essere grosse lacune e/o mancanze che non possono passare inosservate e sollevano molti dubbi sulla superficialità e su possibili leggerezze nelle decisioni prese". Le famiglie chiedono quindi che "vengano rivalutati gli accessi alle classi 1A, 5A e 4A in quanto le aule sono tra loro comunicanti e lo spazio dedicato al passaggio riduce la superficie costringendo i bambini a posti limitati, angusti... Che, in presenza di spazi aggiuntivi adibiti ad altre attività, gli stessi vengano utilizzati per ospitare le classi disagiate. Che venga resa disponibile l’acqua potabile in modalità semplice e fruibile".
Ancora, "che vengano istallate, nella classe 5A, tende o sistemi di oscuramento per limitare i riverberi solari che non permettono ai bambini di seguire la didattica sulla Lim. Che i bambini possano usufruire degli ambienti esterni e non trascorrere l’intera giornata tra classe e mensa… Che non siano fatte differenze: a tre classi su sette è stato riservato un trattamento peggiore generando disparità tra gli alunni". I genitori si sono quindi detti "disponibili al dialogo ma non transigono su quanto richiesto". "Le lamentele non sono volte a strumentalizzare la situazione in ottica politica come affermato dal consigliere Cortonesi – si legge ancora –, ma rispecchiano la realtà e provengono dalla voce dei bambini". Quindi l’invito a "tutti i destinatari della lettera a un incontro nella sede temporanea di Colleverde, con metro e documentazioni ufficiali alla mano, per verificare quanto fino ad adesso riportato, spiegando il perché non sia stato possibile (vista l’emergenza) adoperare tende o tensostrutture…". La lettera si chiude quindi con l’auspicio "di non dover intervenire ulteriormente e di non dover ricorrere a enti terzi o altre autorità" (seguono le firme).