Un evento il 19 marzo, la riapertura del Santa Maria della Scala, con un altro avvenimento, atteso dal mondo dell’arte senese e non solo: la presentazione della riunificazione della Collezione Spannocchi che trova la sua definitiva sistemazione ai piani alti del complesso museale.
Un patrimonio di 165 dipinti, testimonianze di stili e grandi artisti uniti in questa Collezione, alla quale nei secoli contribuirono poteri pubblici, dinastie eccellenti, matrimoni, scambi fra arte, denaro, onorificenze .
Atto finale la riunificazione di una fine strategia fra Comune e Direzione regionale Musei della Toscana: ha avuto un ruolo decisivo acconsentendo di trasferire le sue 137 opere, la parte del leone della Collezione, già accolte nel terzo piano della Pinacoteca Nazionale. Si congiungeranno con le 24 di proprietà comunale. Alcune opere sono state in mostra nell’ex Spedale insieme alle due tavole di Altdorfer concesse in deposito dalle Gallerie degli Uffizi. "Lo spostamento della nostra dotazione della Collezione Spannocchi al Santa Maria - spiega Stefano Casciu ai vertici della Direzione regionale Musei della Toscana - rappresenta un capitolo del ‘Sistema museale cittadino di Siena’: l’intesa del 2017 tra Ministero, attraverso la nostra Direzione, e Comune per potenziare l’offerta culturale della città". Il direttore Casciu ripercorre le fasi dell’accordo con cui la Pinacoteca ha contribuito a grandi episodi della vita culturale senese. "L’intesa per l’allestimento del Museo archeologico al Santa Maria; il trasferimento dalla Pinacoteca nella Sagrestia Vecchia del Santa Maria dell’armadio per le reliquie, Arliquiera, dipinto dal Vecchietta. Terzo step questa riunificazione".
Attendendo il 19 marzo di ammirare la Collezione Spannocchi, alla quale contribuiscono anche le due opere della Provincia, l’altra premessa per guardare con ottimismo al nostro futuro culturale riguarda "il nostro impegno - conclude Casciu - a collaborare con il Comune per migliorare l’offerta artistica della città".
Ant. Leo.