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Colpito a terra da un calcio. Querela il giocatore avversario

L’episodio nel febbraio scorso durante una partita di seconda categoria. In quel momento il gioco era fermo. Ora svolgeranno accertamenti i carabinieri.

La denuncia è stata presentata. ai carabinieri (foto d’archivio)

La denuncia è stata presentata. ai carabinieri (foto d’archivio)

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Il sogno di ogni bambino? Dare calci al pallone con gli amici. Fare gol oppure difendere la porta e beffare l’attaccante avversario. Passione che in pochi casi diventa professione. Ma tanti ragazzi continuano a divertirsi lo stesso militando in squadre del campionato dilettanti. Come un 23enne della Valdichiana che mai si sarebbe aspettato, durante un incontro di seconda categoria del febbraio scorso, di restare a terra e venire colpito da un calcio alla testa da un giocatore della squadra avversaria. A partita ferma, così sostiene. L’infortunio sotto gli occhi di tutti. Compresi i genitori del ferito, seduti sugli spalti. Il padre l’aveva accompagnato al pronto soccorso di Nottola, sanguinava. Gli erano stati dati applicati punti di sutura e dati dieci giorni di prognosi a cui se ne sono poi aggiunti altri venti.

Una vicenda che, stando a quanto avvenuto, non avrebbe niente a che vedere con le regole di uno sport dove ci sono scontri di gioco anche violenti ma botte involontarie. Può capitare di rimediare un occhio nero, saltando magari sullo stesso pallone. Nessuna intento di fare male. Ma quanto accaduto durante l’incontro di seconda categoria non avrebbe avuto niente di imponderabile, a giudizio del ferito che attraverso l’avvocato Vincenzo Bonomei ha presentato una denuncia sulla vicenda ai carabinieri della compagnia di Montepulciano.

C’era stato un contatto con un giocatore della squadra avversaria, la ricostruzione di quei momenti accaduti davanti agli occhi degli spettatori e degli accompagnatori. Il 23enne era finito a terra, dolorante. L’arbitro aveva fermato la partita, come sempre accade. Decretando un calcio di punizione a favore della formazione in cui militava il ragazzo. Il pallone in quel momento era lontano. Un avversario si sarebbe però avvicinato dando un calcio che l’ha preso alla testa. Indossando le scarpette poteva causare anche conseguenze peggiori di quelle poi certificate dai medici del pronto soccorso. Il 23enne perdeva sangue, era stato aiutato e sostituito con un compagno di squadra. Portato all’ospedale di Nottola per gli accertamenti sanitari, gli erano stati applicati, come detto punti di sutura. E dopo dieci giorni di prognosi, se n’erano aggiunti altri venti.

Ora i carabinieri svolgeranno accertamenti e, probabilmente, ascolteranno anche possibili testimoni di quegli attimi per capire se esistono, come denunciato, eventuali responsabilità.

La.Valde.