Come è cambiato il commercio sotto le torri

SAN GIMIGNANO Se tornassero in vita i cittadini delle torri dei primi anni dell’altro secolo, sicuramente non riconoscerebbero il...

Come è cambiato il commercio sotto le torri

Come è cambiato il commercio sotto le torri

Se tornassero in vita i cittadini delle torri dei primi anni dell’altro secolo, sicuramente non riconoscerebbero il paese di oggi. Proviamo a passeggiare sulle lastre: la bottega dei vecchi carrai e falegnami della famiglia di ’babbino’ è stata trasformata in ristorante; in quella del calzolaio ci sono delicati di profumi; la bottega di ’Zi’ Beppe’ che vendeva uccelli in gabbia, cartucce, casalinghi e altro, un negozio di souvenirs; dallo stagnino ’Olinto’, il cioccolataio di Sorrento. E ancora: da officina meccanica a galleria d’arte contemporanea, dal forno della ’Rocca’ a studio dentistico, dalla bottega di tabacchi a farmacia.

Dall’altra parte della via di Mezzo la musica continua: da orologiaio a negozio di scarpe, dall’edicola delle ’Goste’ alle caramelle, dalla torrefazione a negozio di borse. Nel popolare circolo ricreativo Enal il moderno ristorante, la bottega dell’elettricista Ader è ora negozio di indumenti in pelle. Dallo stagnino Dario al cinese delle borse. Dalla storica cartolibreria Dei, balestre e oggetti del medioevo. E si continua scorrendo nella nuova San Gimignano, legata al nuovo mercato sul turismo. Almeno, di botteghe con cartello affittasi non c’è traccia.

Romano Francardelli