CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Commissioni ’blindate’. Ingresso solo autorizzato

Inviata ai capigruppo una bozza di regolamento con le nuove regole "La presenza dei giornalisti va preventivamente approvata dal presidente" .

Bufera sulla bozza di regolamento che limita l’accesso alle commissioni

Bufera sulla bozza di regolamento che limita l’accesso alle commissioni

Porte aperte ai cittadini e massima trasparenza. Dovrebbero essere i fondamenti dell’azione amministrativa. Ma è bufera sulla bozza di regolamento arrivata in queste ore ai capigruppo contenente le nuove norme di funzionamento delle commissioni consiliari, ovvero gli organismi chiamati a esaminare (e discutere) atti e provvedimenti prima del dibattito in Consiglio comunale. Nella bozza in questione è riportato che "al fine di poter superare alcune problematiche che sono emerse in sede di sedute di commissioni consiliari permanenti, nell’ambito della propria autoregolamentazione, i sottoscritti consiglieri comunali ritengono necessario adottare le seguenti misure e raccomandazioni a sostegno della migliore funzionalità delle stesse".

Si va dall’invito alle strutture comunali (Direzioni) "a rispettare la programmazione delle sedute dei Consigli comunali in modo da porre alla discussione delle commissioni i temi da trattare e su cui esprimere il parere obbligatorio nei termini regolamentari previsti" alla conferma della procedura già in atto per l’approvazione dei regolamenti comunali. Si passa poi alle modalità di partecipazione dei componenti alle varie commissioni. Fin qui nulla di strano, ma la sorpresa arriva nel finale: "Le commissioni consiliari sono di regola pubbliche – è scritto nella bozza –. Le presenze, tra il pubblico, di professionisti (ad esempio giornalisti, ecc.) tese a esercitare le proprie attività professionali, devono essere preventivamente autorizzate dal presidente della commissione consiliare, tramite richiesta alla Segreteria del Consiglio, in modo da avere la consapevolezza dei contenuti di diffusione successiva".

E qui è il vulnus: in pratica, viene sottoposta ad autorizzazione la partecipazione di terzi alle commissioni consiliari che per legge sono aperte al pubblico così come lo è il Consiglio comunale, a cui chiunque può avere accesso. La consigliera Pd Gabriella Piccini ha quindi presentato un’interrogazione urgente sul tema: "Su questioni di estrema delicatezza quali sono quelle che riguardano l’informazione – scrive – c’è sempre necessità di assoluta trasparenza e, nei casi controversi, all’opinione pubblica sono dovuti chiarimenti tempestivi". Insomma, una difesa del diritto di cronaca (e di critica) da parte di ogni giornalista, a cui le istituzioni e la politica non dovrebbero derogare.