MASSIMO BILIORSI
Cronaca

Gianna Nannini, 70 anni da ribelle. La ragazza d’Europa tra rock e film

Oggi il compleanno con tante candeline: ’Sei nell’anima’, il singolo ’Filo spinato’, vino e olio a Belriguardo

Siena, 14 giugno 2024 – Settant’anni e Gianna Nannini , cosa mai avranno da raccontarsi? Eppure, nata fra queste vie, oggi 14 giugno si incontreranno, lei della classe 1954, oltre i silenzi cittadini e clamori mitteleuropei, destini diventati polvere, quelli senesi, e altri splendenti sotto le luci di mille riflettori. La sua vita è un dedalo, un labirinto dove è difficile uscirne. Ci ha provato, con qualche sanguinamento escluso la magnifica interpretazione dell’attrice Letizia Toni, Cinzia TH Torrini con la filmica biografia di "Sei nell’anima", multiforme viaggio fra passato e presente, con lampi autorevoli e fortemente nostalgici.

Tanti auguri quindi donna dal coraggio feroce e irrazionale, con una parlata che a sentirla a Los Angeles o a Dusseldorf fa tanta nostalgia di casa. Gianna Nannini come una delle poche vere ’donne rock’ della nostra storia musicale e sociale, ( California ne è la più fedele testimonianza), quella che assalta ambasciate e convenzioni, che lancia il sasso ma che mai e poi mai nasconde la mano. Si, gli anni addolciscono i toni, smussano gli angoli più spigolosi, l’andare verso un pop di lusso non è una sconfitta ma tirare un po’ il fiato dopo anni di corsa.

Compleanno e giorni in cui esce un nuovo singolo: chissà se c’è un po’ di vita vissuta in questo "Filo spinato", brano senz’altro più intimo, forse doloroso, della trascinante "Sei nell’anima" con addii, pugnalate alle spalle e la certezza di un non futuro con chi abbiamo davanti. "Siamo legati dal filo sbagliato, dal filo spinato!" Quello che per fortuna il film riesce a farci immaginare è lo sconfinamento anni ottanta verso la Neue Deutsche Welle, l’onda tedesca che rappresentava la novità mondiale dei primi anni ottanta, dove lei con Conny Plank si trova a proprio agio, come fosse in moto nei tornanti che la portano a casa. Non a caso la troviamo nei saggi accanto a Nina Hagen, Trio, The Masters e quella Germania divisa fra Est ed Ovest, quella di Falco, per intenderci. Se anche il buon George Martin, la mano vincente dei Beatles, cerca gli Ultravox e il suono mitteleuropeo, qualcosa sta a significare.

Nel mezzo c’era Gianna Nannini, consapevole principessa che canta lo stralunato canovaccio shakesperiano di "Sogno di una notte d’estate" nella musica di Mauro Pagani dove interpreta la irascibile Titania. Se dovessimo accendere le candeline della sua torta di oggi, terremmo in sottofondo l’inno dei non confini di "Ragazzo dell’Europa" nella versione live del 16 ottobre 1982 al Rockpalast di Essen, con un pubblico entusiasta che se ne frega della lingua e canta con lei, mentre ancora Pagani stravolge il suo violino.

Settant’anni senza pensarci: ha fatto pace con il passato, se lo può oggi permettere, gioca con un personaggio ormai fuori da ogni catalogazione. La Nannini imprenditrice agricola: da quasi vent’anni ha rilevato le terre di famiglia per l’Azienda di Belriguardo: "Il profumo del vino – afferma nella sua sentita riconversione biologica – è l’odore della terra in cui nasco e rinasco ogni volta che ci torno". Anche questo fa parte del suo carat tere: si dice "E’ Gianna…" come dire, lo sappiamo è così. Ma quanta polvere, quanti no, quante incertezze sono apparse sulla sua strada, su un viaggio un tempo tutt’altro che comodo e agevole. Oggi sembra poco più di una boutade mettere un giocattolo erotico in copertina con la statua della Libertà. Ieri era sfidare il mondo. E poi vincere. I settant’anni servono anche a questo. Ti vorremmo rivedere nello sprofondo di piazza del Campo come quel 30 agosto 2002, fra Janis Joplin e Santa Caterina. Te sei nel mezzo e loro ti aiutano proprio a spegnere le candeline a questo meritato compleanno.