L’ex candidato a sindaco Fabio Pacciani, oggi consigliere comunale nel gruppo misto, interviene sulla risposta fornitagli dall’assessore Barbara Magi in merito alla sua interrogazione sulle Comunità energetiche rinnovabili: "Esiste già ed è operativa a Siena da pochi anni, fra le prime in Italia e in Toscana, la Comunità Energetica senese. È una comunità costituitasi dal basso, in un percorso che non vede connotazioni partitiche: un comitato di quartiere, una parrocchia – spiega –. Si basa interamente sul volontariato. I tecnici, gli addetti, le competenze sono gratuite e altamente professionali. È già operativa e non si tratta di una scatola vuota, come sostiene erroneamente l’assessore. Più di 220 soci fra consumatori di energia e produttori della stessa: singoli cittadini, aziende, istituzioni come l’Università degli studi di Siena, la Curia, comuni. Ed è in continua crescita: ha già ricevuto 1500 euro di corrispettivi ed incentivi". Pacciani incalza: "Può sembrare poca cosa, ma non so se esistono in Italia, attualmente, comunità energetiche così attive. Appare pertanto incomprensibile che il Comune abbia scelto una società fuori dal nostro territorio sostenendo circa 50.000 euro di spesa per compiere esattamente gli stessi passi che avrebbe potuto percorrere con soli 50 euro come quota di adesione alla Comunità Energetica senese".
Poi l’attacco: "Se questa è una considerazione di natura economica, vi è anche una connotazione antisociale in questa scelta: infatti il Comune nega la propria adesione a un processo concretamente partecipativo che prende forma con una lenta ma progressiva formazione e informazione dei cittadini. Posso testimoniare che tutto ciò non ha una spiegazione plausibile; neppure sono sincere le affermazioni dell’assessora – si sottolinea – allorché sostiene di aver cercato una mediazione. La prova: l’assenza dei numeri fra i banchi della maggioranza nel momento in cui chiesi l’adesione alla Comunità Energetica senese".
Pacciani conclude: "Fu una totale mancanza di rispetto non tanto per me, che avrei dovuto presentare la mozione, quanto per le più elementari regole del confronto democratico".