di Massimo Cherubini
Sul rinnovo delle concessioni geotermiche, che portano sostanziosi contributi economici ai Comuni dove sono o dove verranno realizzati impianti, il tempo corre. Ma c’è spazio, lo prevede la recente legge sulle rinnovabili, fino al dicembre del 2026. Intesa che riguarda da molto vicino anche alcuni comuni della nostra provincia dove sono attivi nove impianti, tre dei quali più quelli destinati al teleriscaldamento si trovano nel comune di Piancastagnaio.
Una trattativa importante che mira a rinnovare per vent’anni le concessioni. Che portano tanti soldi nelle casse dei comuni derivanti dalle royalty. Ma anche da importanti riconoscimenti economici che Enel Green Power attribuisce secondo il numero degli impianti. Conti alla mano nell’Amiata, dove ci sono altre nove centrali, arrivano milioni di euro ogni anno. Ne beneficiano non solo i comuni dove insistono le centrali ma, seppure in minima parte, anche quelli che vengono comunque interessati da questa attività.
Il Comune che nel 2006 dichiarò la sua contrarierà alle centrali geotermiche, uno della Toscana, fu proprio Abbadia San Salvatore. Per ragioni strettamente ambientali. Il risultato è stato semplice: chi, come il comune di Piancastagnaio, ha creduto nella geotermia prende ottimi incentivi economici (che si attesterebbero intorno ai venti milioni anno), chi si è detto contrario (Abbadia San Salvatore) riceve un contributo minimo.
Il tema geotermico è stato al centro della passata campagna elettorale per il rinovo del consiglio comunale di Abbadia San Salvatore. Tra le varie posizioni c’è stato anche chi ha proposto di realizzare un teleriscaldamento allacciandosi a quello di Piancastagnaio. Un riconoscimento diretto ai valori, ai vantaggi, che possono derivare dalle energie rinnovabili come lo è la geotermia. Pur mantenendo fede alla sua vocazione turistica, quella posizione di opposizione netta sottoscritta nel 2006, continua a tagliar fuori il comune di Abbadia dai flussi economici derivanti da questa attività. Oggi bisogna tenere conto che impianti vengono realizzati con attenzioni ambientali assai più rigorose rispetto a quelle del passato e con il fine di ridurre gli inquinamenti ambientali e portare benefici economici ai comuni. Temi che sono stati al centro della riunione che si è tenuta in Regione martedì 7 gennaio con il presidente Eugenio Giani.