Confronto aperto tra la Uisp, che gestisce le piscine di Siena, e Palazzo pubblico. I rincari energetici stanno mettendo in ginocchio anche gli impianti natatori della città. Ma se quello di piazza Amendola è chiuso per lavori, il problema riguarda la struttura all’Acquacalda. Per questo il Comune è sceso in campo per sostenere questo tipo di attività. Tra i punti su cui l’assessore allo Sport, Paolo Benini, intende muoversi c’è la revisione del project financing, tenendo conto anche del lungo stop e della conseguente mancanza di introiti per la piscina durante la pandemia. Ma ci sono anche da rivedere le tariffe, che nel corso degli anni non sarebbero mai state riviste in base agli adeguamenti dell’Istat.
Si trattarebbe di poche decine di centesimi (0,50), secondo le indiscrezioni, tali da non andare a penalizzare sul budget delle famiglie, ma in grado sul grande numero di utenti dell’impianto natatorio all’Acquacalda, di aumentare gli utili della Uisp.
Nei giorni scorsi il presidente Simone Pacciani aveva lanciato un messaggio forte e chiaro circa le difficoltà del settore: "Se non ci saranno aiuti esterni il 30 settembre chiuderemo gli impianti".
La piscina, per ora, è ancora in funzione ma il problema del caro-bollette continua a esserci. Intanto prende corpo l’idea di intervenire sulla struttura in piazza Amendola, per trasformarla in futuro in qualcosa di diverso, riconvertendola in un campo da basket o da volley o ancora in una super palestra, utilizzando anche l’area verde presente nella zona, in modo da creare un nuovo complesso sportivo. Per adesso, si tratta solo di ipotesi, perché il problema principale resta il caro-energia.
Cristina Belvedere