Siena, Nicchio e Montone alleati per l’Ucraina. Minori soli: Il Canguro gestirà gli arrivi

Le due Contrade mettono da parte la rivalità e donano insieme 50 quintali di aiuti per Leopoli. Intanto il centro affidi si prepara all’esodo dei bambini non accompagnati

Il priore del Nicchio, Giovanni Arduini e Lucia Cresti, priore Valdimontone (Lazzeroni)

Il priore del Nicchio, Giovanni Arduini e Lucia Cresti, priore Valdimontone (Lazzeroni)

Siena, 18 marzo 2022 - La prima cassa, quella contenente omogeneizzati che andranno dritti in uno dei quattro campi dove la mano della Caritas si allunga a sfamare i profughi, al confine fra Polonia e Ucraina, l’hanno sollevata insieme. E, insieme, l’hanno caricata sul camion che, nei prossimi giorni, raggiungerà la frontiera. Poi la stretta di mano, di quelle che fanno scivolare un brivido dalla schiena fin dentro le scarpe. Giovanni Arduini, priore del Nicchio e Lucia Cresti, priore del Valdimontone sono andati oltre la storia. E, ieri, sul piazzale del centro Caritas di Siena, Colle e Montalcino ad Arbia, hanno seppellito (momentaneamente) l’acerrima rivalità del tufo, per aiutare la popolazione ucraina sfibrata dalla guerra.

Grazie alle donazioni dei contradaioli di entrambe le parti, le consorelle hanno messo insieme 50 quintali di beni di prima necessità: generi alimentari e medicinali. Finiranno all’istituto Don Orione di Alessandria dal quale saranno poi inviati in Ucraina a sostegno delle missione dell’opera di Don Orione a Leopoli, ma anche ai centri profughi della Polonia. Con loro, mentre le casse venivano caricate sul camion, c’erano anche la referente Caritas, Anna Ferretti, don Vittorio Giglio per la Diocesi e i capitani Marco Bruni del Nicchio e Stefano Marchetti del Valdimontone. "Si tratta di un gesto di solidarietà e aiuto – spiega il priore Lucia Cresti – ma anche di un gesto simbolico perché due Contrade rivali sul campo dimostrano di credere negli stessi valori che sono quelli della solidarietà e che rappresentano l’identità culturale delle Contrade stesse". Lo stesso messaggio di fratellanza, portato dal priore di Giovanni Arduini. "Quanto realizzato – commenta – è una piccola goccia di aiuto nel mare di disperazione in cui si trova la popolazione ucraina. Inviamo loro medicinali e beni di prima necessità, sperando che questo possa alleviare il loro dolore. L’iniziativa è stata condotta in prima persone e con i capitani di entrambe le Contrade".

Il carico da 50 quintali si va ad aggiungere agli oltre 100 che la Caritas finora è riuscita a spedire oltre la frontiera. "Fino a questo momento – commenta la referente Caritas, Anna Ferretti – la dimostrazione di vicinanza dei senesi è stata molto intensa. Più di 400 persone hanno effettuato donazioni mentre a oggi sono almeno 75 le persone che hanno dato la disponibilità ad aprire la porta delle loro abitazioni per ospitare i profughi".

Intanto cresce il numero di persone in fuga dalla guerra che puntano la nostra provincia. L’emergenza, presto, potrebbe riguardare anche minori non accompagnati. Per questo le istituzioni hanno deciso di fare un passo avanti ed ’eleggere’ il centro affidi Il Canguro con sede in via dei Pispini, come punto di riferimento senese per le famiglie o i single disponibili ad accogliere bambini e adolescenti non accompagnati in arrivo dall’Ucraina. Finora non ci sono state segnalazioni di minori soli e, al momento, Il Canguro, sta seguendo famiglie disponili ad aprire le porte di casa loro a minori accompagnati. Si tratta di casi di ricongiungimento familiari: i bambini tornano da mamme o nonne impegnate come badanti presso famiglie senesi.

L’obiettivo della Sds, come stabilito dalle indicazioni di Procura e Tribunale dei Minori di Firenze, è garantire l’accoglienza dei minori nel più rigoroso rispetto delle leggi, ma anche coordinare e rendere efficaci iniziative spontanee di solidarietà che devono necessariamente seguire i canali ufficiali previsti per accogliere i minori in famiglia. Il centro affidi Il Canguro mette a disposizione per segnalazioni o richieste di informazioni sia il numero 0577.534589 – attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 – sia la mail [email protected]. Intanto il sindaco Luigi De Mossi condanna quanto accaduto 48 ore fa al teatro di Mariuopol, bombardato dall’esercito russo, nonostante fosse il rifugio di civili. " Le notizie ci ricordano una verità terribile: l’orrore della guerra non conosce limiti. Neanche quelli più sacri. Si parla di mille persone, tra queste, decine di bambini. La cui presenza era segnalata da grandi scritte a terra attorno al teatro. A Siena continueremo a fare ciò che fin dal primo momento abbiamo fatto: moltiplicare le iniziative di solidarietà, creare opportunità di accoglienza".