ROMANO FRANCARDELLI
Cronaca

Convento di Sant’Agostino ’malato’. Cedono le travi del soffitto: "Intervenga la Soprintendenza"

La segnalazione dell’architetto Morieri sulla "gravità e pericolosità di quanto accertato" e sul rischio di crollo

Convento di Sant’Agostino ’malato’. Cedono le travi del soffitto: "Intervenga la Soprintendenza"

Si alza di nuovo il grido di dolore e di aiuto dal secolare chiostro superiore del Convento di Sant’Agostino. Alcune travi e travicelli stanno recitando l’ultima litania nel monumentale convento-chiesa, costruto 704 anni fa. Tanti. Troppi, e si vede. La lenta cronica malattia continua per raggiunti limiti di età e per la preoccupante trascuratezza giunta al limite della sofferenza. A braccia al cielo si aspetta l’arrivo o il ’miracolo’ della Provvidenza. Come se non bastasse, anche il suggestivo coro della chiesa con gli affreschi di Benozzo Gozzoli è chiuso al pubblico per restauro, da ormai cinque anni.

Il convento-chiesa agostiniano è proprietà non della comunità agostiniana, ma del Deamanio con i frati soltanto custodi dopo la soppressione degli ordini religiosi a quel tempo fatta dal Granduca Leopoldo di Toscana. Una comunità internazionale con tanta storia fra le secolari mura rimasta (per ora) con soli due fratelli: l’indiano padre Vans con il giovane priore peruviano padre Delfio. Sono stati il priore e l’architetto Sergio Morieri, fiduciario tecnico dei frati, a dare l’allarme e scrivere con urgenza alla Soprintendenza la relazione sul tetto pericolante che non ce la fa più. "A causa delle continue infiltrazioni – spiega Morieri – l’elemento diagonale detto ’puntone’, appare collassare, producendo il distacco di travi e travetti e del soprastante scempiato in pianelle di cotto. Preme sottolineare – precisa – la gravità e pericolosità di quanto accertato in rapporto ai notevoli danni che potrebbero provocare al monumento in caso di crollo. Con la necessità di recintare la zona interessata per interdire l’accesso a chiunque; oltre a procedere al puntellamento degli elementi pericolanti per una preventiva messa in sicurezza dell’area, in attesa di sopralluogo e indicare le procedure da avviare per la salvaguardia del complesso monumentale".

Ricorda inoltre l’architetto Sergio Morieri: "Identica situazione di pericolo è presente nell’angolo opposto già segnalata a codesta Soprintendenza nel marzo 2018 con relativa risposta al sottoscritto da parte del Soprintendente Architetto Di Bene. Per le travi pericolose è annunciata la visita il 21 maggio dalla responsabile della Soprintendenza Donatella Grifo. Nella speranza che travi e travicelli reggano fino a quel giorno.