Siena, 14 aprile 2020 - Nuove possibili strategie farmacologiche contro il COVID-19 arrivano da uno studio dell'Università di Siena, pubblicato su "Biochemical and Biophysical Research Communications", che ha indagato la struttura della proteina spike, quella che consente al virus di entrare nelle cellule umane.
Il gruppo di ricercatori coordinato dal professor Neri Niccolai e composto da Alfonso Trezza ed Ottavia Spiga del dipartimento di Biotecnologie, chimica e farmacia e da Pietro Bongini e Monica Bianchini del dipartimento di Ingegneria dell'informazione e scienze matematiche, - informa l'Università di Siena - ha studiato la struttura della proteina che il virus espone sulla sua superficie e responsabile dell'infezione. "Questa proteina - spiega il professor Niccolai - è costituita da tre subunità che si auto assemblano per formare la protuberanza necessaria al virus per infettare le persone".
Attraverso l'utilizzo di tecniche di Bioinformatica strutturale e di Biologia computazionale, i ricercatori hanno ottenuto dei modelli predittivi che indicano con chiarezza che questo processo di assemblaggio delle tre subunità può essere ostacolato dalla presenza di piccole molecole. "Questa osservazione - conclude Niccolai - potrà servire per guidare futuri studi in vitro e selezionare tra le migliaia di molecole già proposte come farmaci attivi per altre patologie quelle che mostrano la migliore capacità di bloccare l'associazione delle subunità proteiche, bloccando in questo modo il ciclo vitale del virus".