Nicolas Del Rio al lavoro, alla guida di un furgone
Siena, 25 giugno 2024 – Omicidio. E sequestro di persona. Sono due i nuovi capi di imputazione contestati a Klodjan Gjoni 33 anni, albanese, Ozgur Bozkurt, 44 anni e Kaia Emre, 28enne, entrambi turchi, nell’ambito delle indagini per la scomparsa di Nicolas Matias Del Rio, il corriere argentino di 40 anni di cui mancano notizie dal 22 maggio scorso, quando fu trovato il furgone con cui stava portando un carico di borse di Gucci del valore di 500mila euro bruciato sulla strada a Roccalbegna. Che vanno ad aggiungersi alla rapina e al danneggiamento.
Iscritti nel registro degli indagati anche Niko Gjoni, padre di Klodian (difeso dall’avvocato Diletta Fivizzani) e Zindan Bozkurt (difeso da Domenico Fiorani), padre di Ozgur. Loro dovranno rispondere in concorso di rapina, sequestro di persona e danneggiamento. I sostituti procuratori Giovanni De Marco e Valeria Lazzarini, stanno dunque serrando le fila di una vicenda ancora troppo intrecciata ma che pian piano si sta dipanando.
Nel carcere di Regina Coeli si è svolto l’interrogatorio nei confronti di Klodjan Gjoni: sarebbe lui secondo gli inquirenti l’uomo su cui ruota gran parte dell’inizio della vicenda e probabilmente qualche verità è emersa. È lui infatti quello salito a bordo del furgone del corriere argentino e anche quello che avrebbe fatto subito dopo la telefonata al datore di lavoro di Del Rio, facendosi passare per ’Goni’, sfruttando l’assonanza tra i cognomi.
Era una trappola: Gjoni, che si sarebbe appunto qualificato come ’Goni’, aveva rappresentato un guasto al proprio mezzo e aveva chiesto un passaggio per completare il proprio trasporto, ottenendo l’ok dell’ignaro titolare della ditta di autotrasporto, la New Futura, Sergio Pascual De Cico. Gjoni, insieme a Bozkurt e Emre, avrebbero poi aggredito Del Rio, gli avrebbero rubato il carico e dato fuoco al furgone, con lo scopo di cancellare le tracce. E probabilmente lo hanno anche ucciso. E nascosto in un terreno nelle campagne di Arcidosso.
Probabilmente quello di ’Case Sallustri’, la villetta di cui curava il giardino e le pertinenze Niko Gjoni, padre di Klodian. Gli uomini del nucleo investigativo dei carabinieri sono andati a fare un’altra ispezione proprio su quei terreni. Dove i tre furono visti spesso tra il 29 maggio e il 2 giugno. Magari con qualche elemento in più, questa volta, cosa e dove cercare.