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‘Costellazioni Culturali’ è un percorso promosso da una rete di associazioni locali
Si aprono oggi le ultime giornate del progetto ‘Costellazioni Culturali’, un percorso promosso da una rete di associazioni locali, che aveva lo scopo di coinvolgere attraverso iniziative di arte e spettacolo le comunità residenti nei quartieri esterni al centro storico. Un territorio esteso, che comprendeva le zone immediatamente fuori le mura, come Valli, Coroncina, San Prospero, Acquacalda e Isola d’Arbia, ma anche altri centri della provincia come Sinalunga e Poggibonsi. Sostenute da Fondazione Monte dei Paschi nell’ambito del programma Reset, hanno collaborato insieme Badabam, Corps Rompu, Culture Attive, Giallo Menta, Circolo ACLI LiberArte, Mixed Media, MOTUS e Topi Dalmata. Laboratori, performance, visite guidate, incontri, spettacoli e feste, che nel 2024 hanno coinvolto bambini, adolescenti, studenti, anziani e famiglie delle periferie. Lo scopo era ricostruire un tessuto sociale in quei contesti in cui negli ultimi tempi si è più sfilacciato. Da una parte l’isolamento del post pandemia, dall’altra una naturale propensione a spostare attività e interessi verso il centro cittadino, dove possono essere raggiunti da un maggior numero di persone. Con il risultato che nei quartieri più periferici accade sempre più spesso che le poche migliaia di abitanti non si conoscano neppure. E allora, usando la chiave dell’arte e della cultura, che si traduce in gioco e spettacolo, in racconto e incontro, intrattenimento e convivialità, il progetto sostenuto da Fondazione Mps ha ricucito quello strappo. E oggi alle 18 al Centro Internazionale d’Arte (a San Prospero), gli eventi finali del progetto con una vera e propria festa conviviale che coniuga teatro, danza, musica, circo e arti visive. Gli eventi proseguiranno domani alle 14 con il finissage della mostra di Rachel Morellet alla Casa del Custode del Cassero di Poggibonsi. Gran finale sabato 1 marzo con i risultati di ‘Chi-Amami’, un progetto nato in continuità con il più ampio ‘Osservo’, che saranno raccontati nella piazza coperta limitrofa a via Bernardo Tolomei. I risultati delle iniziative organizzate durante l’anno dalle varie associazioni partner sono stati illustrati ieri nella sede della Fondazione Mps, a Palazzo Sansedoni. "Il progetto Reset – ha spiegato il direttore generale della Fondazione Mps, Marco Forte – per noi è stato molto importante. È stato pensato in piena pandemia, quando l’attenzione si concentrava sul settore economico e si parlava poco del no profit. Ci ponemmo la questione. Perché i momenti di crisi servono per andare oltre e inventarsi qualcosa di nuovo". "Con questo progetto – afferma l’innovation manager Aldo Buzio – abbiamo iniziato a ragionare sul tema dell’inclusione, su come integrare cultura e turismo su un territorio allargato. E accanto ai temi sono nate riflessioni su sostenibilità e formazione che sono diventate iniziative". "Questo progetto tentava di rigenerare le periferie con attività culturali" ha aggiunto Margherita Fusi, illustrando tutte le iniziative che hanno composto questa ‘costellazione’ di giornate ed eventi.
Riccardo Bruni