Non si celebrerà a porte chiuse il processo a tinte forti destinato a ricostruire i mesi d’inferno passati, secondo la procura, da una donna senese. Che sarebbe stata costretta dal compagno anche a fare sesso con sconosciuti, agganciati sui social e sul web, dopo averla fatta per forza sniffare. Nonostante fosse terribilmente geloso era capitato, questa un’altra accusa da cui dovrà difendersi, di essere spettatore mentre la costringeva ad avere rapporti con altri uomini. Erano state botte, anche sul posto di lavoro. Ed umiliazioni nei confronti di quella che, ne è convinta la procura, considerava come una sorta di bambola da ’usare’ a suo piacimento. Maltrattamenti, lesioni e violenze psicologiche vengono contestate all’uomo, difeso dall’avvocato Serena Gasperini di Roma. Ieri si è aperto il processo davanti al collegio Frangini con un braccio di ferro fra quest’ultima e l’avvocato Massimo Rossi che assiste la donna, parte civile. Chiede che il processo avvenga a porte chiuse, anche in considerazione dei figli minori. Ma il difensore dell’imputato preferisce che sia a porte aperte, come poi deciderà il collegio. Che comunque esclude dalla lista testi due consulenti, lasciando invece quello informatico. Il pm Silvia Benetti per la prossima udienza, che inizierà a ricostruire la vicenda, chiamerà a deporre gli uomini della polizia giudiziaria.
CronacaCostretta a fare sesso e picchiata. Braccio di ferro