PAOLA TOMASSONI
Cronaca

Covid: "La nuova variante Pirola è diffusa ma non è grave"

La professoressa Maria Grazia Cusi conferma il ritorno del CoronavirusS "Il virus resiste a 38°. Quest’anno la sorpresa delle influenze anche d’estate"

La professoressa Maria Grazia Cusi, direttrice Microbiologia e Virologia dell’Aou Senese.

La professoressa Maria Grazia Cusi, direttrice Microbiologia e Virologia dell’Aou Senese.

Siena, 2 settembre 2023 – Dal 2020 alle Scotte ci sono ’bolle Covid’, posti letto dedicati a pazienti positivi, in reparti come Malattie infettive, Medicina interna e Pronto soccorso. Una ’bolla’ espandibile fino a 120 posti letto. E ai pazienti pre-ricovero sono fatti tamponi diagnostici: così vengono intercettati i contagiati. Premessa a parte, è innegabile la nuova ondata Covid: "Ad agosto il numero di nuovi casi in Italia è salito al 32%, tenendo presente che, a causa di una riduzione dei test, sono sottostimati", conferma la professoressa Maria Grazia Cusi, direttrice Microbiologia e Virologia dell’Aou Senese.

È arrivata la nuova variante EG.5: cosa se ne sa?

"È la variante presente ovunque, attualmente, più trasmissibile. Dal punto di vista clinico non sembra causare forme gravi di malattia".

Quali caratteristiche?

"EG.5 tende ad infettare le alte vie respiratorie e causa sintomi come raffreddore e mal di gola. I primi casi si sono diffusi negli Stati Uniti. Nell’area sud-est della Toscana, circa il 15% dei ceppi di SARS CoV-2 circolanti è rappresentato da EG.5; un mese fa in Italia era circa al 9%".

Una variante più mutata rispetto a quella originaria.

"Ormai sappiamo che Omicron tende ad acquisire nuove mutazioni. Avremo sempre varianti; la nuova è Pirola, variante che ha più di 40 mutazioni ed è considerata il ceppo più mutato dopo Omicron. Dovremo abituarci a questo virus che, come l’influenza, non ci abbandonerà".

Il nuovo virus sfugge alle protezioni immunitarie attivate?

"Ogni nuova variante acquisisce mutazioni che la rendono più trasmissibile o capace di evadere meglio il sistema immunitario. Abbiamo visto, comunque, che il vaccino riesce a proteggere dalla forma grave di malattia, inducendo una risposta immune, che contrasta il virus e lo rende meno invasivo".

I vaccini sono ancora attivi?

"La risposta immune indotta dal vaccino, ma anche quella da infezione naturale, non è di lunga durata e gli anticorpi tendono a decrescere notevolmente dopo un anno. Per avere più protezione è consigliabile ripetere il vaccino, se è passato un anno".

Ci eravamo abituati a virus che circolavano nella stagione fredda.

"Questo virus ha la capacità di resistere anche a temperature di 37-38 °C, ma soprattutto circola in tutto il globo. Inoltre il movimento di persone la globalizzazione favoriscono la sua diffusione. Peraltro, ci troviamo di fronte ad eventi climatici e del’ecosistema molto diversi da quelli del secolo scorso. Abbiamo infatti riscontrato casi gravi di influenza anche in agosto, quest’anno. Non l’avrei mai immaginato qualche anno fa".