Crac ’Lifecorps’, una condanna. Bancarotta documentale fraudolenta

La società aveva fornito steward per fare servizio di vigilanza anche ad Ac Siena e Mens Sana Basket. L’amministratore aveva chiesto di essere giudicato con rito abbreviato dal gup Minerva: pena di 2 anni.

di Laura Valdesi

SIENA

Chi non conosceva la società ’Lifecorps’. Tutti sapevano a Siena che svolgeva servizi di sicurezza e vigilanza soprattutto (ma non solo) negli eventi sportivi. Da questa società venivano gli steward che si occupavano di vigilare sulle partite, per esempio, dell’Ac Siena e delle Mens Sana Basket ai tempi d’oro dello sport cittadino. Era un po’ il suo core business. Nel luglio 2018 però era stata dichiarata fallita a seguito del ricorso dell’Agenzia delle entrate: da qui erano iniziati i guai giudiziari per gli amministratori. Il pm Siro De Flammineis aveva aperto un’inchiesta che ha portato a due procedimenti diversi. Il primo è stato definito nel gennaio 2022 con la condanna ad un anno per bancarotta preferenziale del titolare, l’altro era stato assolto uscendo di scena. Per questa condanna gli avvocati dell’amministratore, Maurizio Forzoni e Alessandro Betti, hanno presentato ricorso in appello ma non c’è ancora la data. In quella circostanza, però, il collegio allora presieduto da Luciano Costatini aveva poi deciso rinviare gli atti alla procura per la bancarotta documentale per ulteriori verifiche relative a tale ipotesi. Si arriva così ad ieri quando davanti al gup Minerva è arrivato quest’ultimo troncone scaturito dal fallimento. Identico l’imputato. La procura ha ritenuto che il comportamento dell’amministratore abbia recato pregiudizio ai creditori, procurando di contro per sé ed altri "un ingiusto profitto". Sarebbero stati sottratti e in parte distrutti libri e scritture contabili della società. Tenuti comunque in maniera tale da rendere complessa la ricostruzione del patrimonio e degli affari. Un esempio: sarebbero risultati inseriti sotto la voce ’crediti diversi’ oltre 200mila euro che comprendevano una cifra che aveva come causale un’errata imputazione incasso Grosseto Calcio (perché svolgevano servizio di vigilanza anche qui, ndr) che rendeva difficile dare nitidità al quadro economico. Anche per quanto riguarda il denaro in cassa, un rebus ricostruirlo. Il pm Serena Menicucci ha chiesto la condanna dell’amministratore ’Lifecorps’, con rito abbreviato, a 2 anni. I difensori l’assoluzione o, quantomeno la riqualificazione in un reato meno grave. "Da ciò che emerge dagli atti a nostro avviso la situazione è diversa: fra 90 giorni, lette le motivazioni, faremo appello", annuncia l’avvocato Betti.