Crac Mens Sana basket 1871. Stangata per i Macchi: 6 anni

Il collegio Spina dispone una provvisionale di 317mila euro alla curatela. Il difensore: "Faremo appello"

Crac Mens Sana basket 1871. Stangata per i Macchi: 6 anni

E’ finita con una pesante condanna e l’assoluzione per alcune contestazioni l’avventura senese alla guida della ’Msb 1871’ di Massimo e Filippo Macchi

di Laura Valdesi

SIENA

Massimo Macchi, ex dominus della Mens Sana basket 1871 poi fallita nel 2019, è sempre stato presente alle udienze del processo che lo vedeva imputato, insieme al figlio Filippo, per il crac della società. Non c’era ieri mattina quando, dopo oltre due ore di camera di consiglio, è rientrato in aula il collegio presieduto da Simone Spina per leggere la sentenza. Il pubblico ministero Silvia Benetti aveva chiesto, nell’udienza di metà ottobre, 5 anni e mezzo per entrambi i Macchi. I giudici li hanno condannati a 6 anni, più la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici con revoca della sospensione condizionale della pena. Per quanto riguarda il risarcimento alla parte civile, la curatela fallimentare assistita dall’avvocato Angela Giomarelli, riceverà una provvisionale immediatamente esecutiva di 317mila euro, il resto del danno da quantificare in sede civile. Per alcuni reati i Macchi invece sono stati assolti. Fra novanta giorni le motivazioni.

"Certo faremo appello, non condividiamo la condanna – annuncia a caldo l’avvocato Roberto Zingari che difende i Macchi –; soddisfazione per la parte in cui è stata riconosciuta l’assoluzione". La contabilità, infatti, c’era ed era stata consegnata. Ma i giudici hanno ritenuto non corretto il modo nel quale era stata tenuta. "L’assoluzione è intervenuta anche per la presunta distrazione legata alla tematica degli incassi per la biglietteria. Quando avremo letto le motivazioni sarà comunque più chiaro". "Soddisfatti della provvisionale in favore del fallimento. La condanna più alta rispetto alle richieste? Sì ma proporzionata, a mio avviso, alla gravità dei fatti commessi e contestati. Aspettiamo tuttavia le motivazioni, il dispositivo della sentenza è molto articolato", dice a caldo l’avvocato Giomarelli.

L’inchiesta, avviata dall’ex procuratore Salvatore Vitello con il sostituto Benetti, era ’emersa’ nel luglio 2021 quando gli uomini delle fiamme gialle avevano fatto scattare il blitz. "Un’indagine complessa – aveva osservato il pm Benetti nella requisitoria – che aveva preso le mosse da un esposto su cui la Finanza aveva scavato iniziando a fare visure e accertamenti sulle società riconducibili ai Macchi". Nei confronti dei quali era scattata anche la misura cautelare personale interdittiva che vietava agli ex vertici della società sportiva dichiarata fallita nel dicembre 2019, accusati di bancarotta fraudolenta, di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche. Massimo Macchi era stato presidente del cda dal gennaio 2018 all’inizio di agosto 2019 e dopo tale data amministratore unico della ’1871’, incarico quest’ultimo svolto anche dal figlio Filippo, secondo l’accusa, dal luglio 2017. Per la procura "sarebbe stato aggravato un dissesto già in corso fino al default". Sarà interessante leggere le motivazioni della sentenza fra 90 giorni che ricostruiranno questo pezzo di storia del basket senese.