Siena, 17 gennaio 2019 - Preservare lo straordinario patrimonio dell’Oratorio della Santissima Trinità di Siena per donarlo alle generazioni future in tutto il suo splendore senza tralasciare la cura e la manutenzione che le opere d’arte necessitano. Questo è uno degli obiettivi della Confraternita della Santissima Trinità, che sabato scorso ha celebrato con una serata ad hoc, seguita da un piacevole concerto, la presentazione delle opere di restauro relative alle pregiate tele ed al crocifisso bronzeo dell’altare dell’oratorio.
«LA NOSTRA confraternita è attiva da anni con l’intento di promuovere anche attraverso visite guidate le bellezze architettoniche e soprattutto artistiche presenti della chiesa (che ha funzioni di oratorio della contrada del Valdimontone, ndr) – spiega Antonio Provvedi, vicario della Confraternita della Santissima Trinità e appassionato contradaiolo di via dei Servi –. L’idea di restaurare alcuni oggetti di grande fattura e pregio è di qualche mese fa quando, da Forlì, ci chiesero il prestito temporaneo del crocefisso in bronzo di Prospero Antichi detto il Bresciano presente nel nostro oratorio. L’occasione era la mostra dal titolo ‘L’eterno e il Tempo: tra Michelangelo e Caravaggio’ della scorsa primavera organizzata proprio nella città romagnola».
UNA DIMOSTRAZIONE dell’assoluto valore dell’opera, datata circa 1570, che impreziosisce una chiesa che mescola perfettamente lo stile trecentesco delle origini a quello tardo cinquecentesco dei lavori di rifacimento.
«PER NOI è stato un onore prestare il crocifisso. L’interno della nostra struttura – prosegue Provvedi – è ricco di capolavori di diverse epoche storiche che hanno visto Siena grande protagonista dell’arte italiana. Quando abbiamo deciso di procedere al restauro del crocifisso di Prospero Antichi, curato da Amedeo Moretti per le tele e da Antonio Mignemi per i due bronzi (crocifisso e croce), ci siamo detti che era l’occasione giusta per far restaurare anche le tele presenti nell’altare della struttura e la croce in bronzo, anch’essa come il crocifisso datata tardo Cinquecento».
E ANCORA: «Si tratta da un’opera faticosa ma importante, nata dalla volontà iniziale della nostra confraternita, all’epoca presieduta dalla dottoressa Lucia Baldi nelle vesti di priora, poi sostituita nell’incarico da Luigi Monciatti – conclude – Provvedi –. Sabato scorso, durante la presentazione dal professor Alessandro Bagnoli, docente del dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali dell’Università e persona fondamentale in questo percorso, ci siamo emozionati tutti per l’ottimo risultato. Riuscire a portare avanti nel futuro ciò che i nostri antenati ci hanno lasciato è – ha concluso Provvedi – un aspetto che ci inorgoglisce».