Tutto gelato. E la colonnina di mercurio è scesa vertiginosamente. A Cerchiaia si sono toccati quasi 6 gradi sotto zero, all’Acquacalda non si è invece andati oltre a -1,6°. Ma anche nelle località intorno a Siena i valori sono precipitati. In Pian di Feccia addirittura a -8,2°, anche a San Rocco a Pilli ieri mattina il termometro segnava 4 sotto zero. Una bel freddo, del resto è normale che sia così. La cosa insolita a cui ci stiamo purtroppo abituando è infatti il caldo anomalo in alcune stagioni. Perciò il giro di vite sulle temperature è stato avvertito con disagio dai senesi. ’MeteoSiena24’ parla di valori che a ieri mattina erano "i più bassi o fra i più bassi della stagione invernale fino ad ora e che erano auspicabili dato l’atteso calo del vento la notte scorsa".
Ma c’è un dato molto interessante che emerge dall’analisi svolta dai previsori utilizzati anche dal Comune nei giorni del Palio per tenere sotto controllo le variazioni meteo. "Quello che si nota negli ultimi inverni è la mancanza delle minime negative sulla nostra città, soprattutto nel centro storico e nei quartieri in collina dove l’inversione termica non si presenta rispetto ad esempio alle zone di valle intorno alla città", osserva Damiano Sonnini. "In passato tuttavia anche nel centro storico le minime negative erano più frequenti e anche con valori ben più importanti. Negli ultimi inverni le poche giornate fredde hanno presentato valori di pochi gradi o pochi decimi al di sotto dello zero, accentuando una tendenza verso il basso sul numero di giornate con minime negative". Spiega meglio con le cifre: "Dall’inizio degli anni ’70 il numero delle minime negative ha subito oscillazioni anche importanti tra un anno e l’altro, ma è dalla metà dei primi anni 2000 che la tendenza verso una diminuzione delle giornate con minima negativa diventa ben evidente. Gli ultimissimi anni non portano che ad accentuare ulteriormente questo trend. Volendo far parlare i numeri negli anni ’70 avevamo mediamente 15,4 giorni con minime negative che salivano a 21,7 negli anni ’80 e 22,3 negli anni ’90. Con il nuovo millennio siamo scesi a 16,3 giorni riportandoci su valori tipici degli anni ’70. Il calo prosegue nella prima decade del 2000 con 11,1 giorni e sembra proseguire ulteriormente in questa decade visto che al giro di boa siamo scesi a 7 giorni con minime negative". La causa? "Il cambiamento climatico chiaramente incide molto se ogni anno siamo sempre sul filo del rasoio nel registrare annate record. Incide poi tanto – osserva Sonnini – anche l’isola di calore urbano comunque in aumento nel corso dei decenni. Cambia soprattutto la mancanza di vere e proprie perturbazioni fredde nella stagione invernale, quando ormai spesso ci troviamo a che fare con lunghe fasi anticicloniche calde con valori spesso autunnali".
Laura Valdesi