PAOLA TOMASSONI
Cronaca

Le cure per leucemie e tumori dallo studio di sangue e cellule

Alla scoperta dell’Unità complessa di Ematologia dell’Azienda ospedaliero universitaria Senese, in un percorso che parte dalla diagnostica di laboratorio e arriva a terapie biologiche ’intelligenti’ e mirate

Il team dell’Unità di Ematologia del Policlinico con la professoressa Bocchia al centro

Siena, 2 marzo 2024 – “L’Ematologia si occupa di tumori del sangue come le leucemie acute e croniche, i linfomi e il mieloma multiplo, ma anche di malattie non oncologiche come i disturbi della coagulazione, le anemie, le piastrinopenie. Abbiamo un team di medici esperti e dedicati, punto di riferimento per i pazienti", spiega la direttrice dell’Unica complessa del policlinico Le Scotte, professoressa Monica Bocchia. "Altro aspetto fondamentale è la diagnostica di laboratorio perché le nostre malattie vengono sospettate dai sintomi dei pazienti ma vengono confermate dall’esame del sangue al microscopio e da indagini di citofluorimetria, citogenetica e biologia molecolare. Ad esempio, nelle leucemie acute, studiare nei dettagli le caratteristiche delle cellule malate, ci permette di ’personalizzare’ la cura del paziente, anche con terapie biologiche ’intelligenti’ e mirate".

Quali i volumi di attività?

"La maggior parte dei pazienti è seguita in ambulatorio o day hospital perché le terapie si basano su farmaci chemioterapici, anticorpi monoclonali o altre terapie biologiche che si somministrano su più giorni ma non necessitano di ricovero. Nel reparto di degenza ricoveriamo quasi esclusivamente pazienti con leucemie acute. Abbiamo circa 150 ricoveri l’anno, effettuiamo in DH e ambulatorio oltre 2.500 prime visite ematologiche, più di 12mila visite di controllo, 5mila terapie oncoematologiche, più di 2mila trasfusioni di sangue o piastrine e circa 900 biopsie osteomidollari. Questo volume di attività comporta un grande impegno, ma anche una grande passione da parte di tutti: medici, biologici, tecnici, infermieri e operatori socio-sanitari".

Collaborazioni attive?

"Oltre alla stretta collaborazione con l’Uoc Terapie cellulari e Officina trasfusionale per i pazienti candidati al trapianto di midollo osseo, abbiamo promosso la costituzione della Rete Toscana linfomi e della Rete Toscana mieloma, due realtà di collaborazione ’alla pari’ tra specialisti per uniformare i percorsi diagnostico-terapeutici toscani e promuovere l’aggiornamento e nuovi studi clinici di real life a cui tutti i centri ematologici hanno partecipato. Per quanto riguarda l’AVSE, da gennaio 2023, è iniziata un’attività di consulenza ematologica all’ospedale di Grosseto per fornire una rapida risposta ai pazienti".

Qual è l’attenzione verso l’accoglienza?

"L’accoglienza è il primo degli obiettivi di tutto il team. Le nostre malattie sono severe, la guarigione non è sempre possibile, ma il ’prendersi cura’ del malato è la nostra priorità. Abbiamo un grande alleato nella sezione di Siena-Grosseto dell’AIL che ci supporta con una casa accoglienza, per le esigenze logistiche di pazienti e familiari e, grazie alla raccolta fondi, supporta la nostra attività di ricerca. Abbiamo avviato anche un’iniziativa musicale per allietare i pazienti durante il day hospital".

Ci sono sperimentazioni in corso?

"Abbiamo attualmente oltre 20 studi interventistici aperti all’arruolamento che includono farmaci innovativi per tutte le nostre principali emopatie. La possibilità di accedere a studi sperimentali è un’opportunità per quei pazienti che hanno purtroppo esaurito tutte le terapie convenzionali, con grande impegno di medici, infermieri e data manager".

Qual è il contributo nella formazione e nella ricerca?

"Siamo sede della Scuola di Specializzazione in Ematologia dell’Università di Siena e la formazione degli ematologi del futuro rappresenta per noi un’opportunità di crescita reciproca. Grazie al contributo appassionato di medici e biologi abbiamo coordinato vari studi multicentrici italiani, ottenuto finanziamenti da AIRC, MUR, Regione Toscana e fondi PNRR".