DIEGO MANCUSO
Cronaca

Da Montepulciano a Parigi. Parrucchiera, l’arte di Irene. Protagonista all’alta moda

La mamma Alma ha tramandato alla figlia questo mestiere senza tempo. La stilista ha già all’attivo quattro partecipazioni alle Fashion Week .

Irene Buracchi titolare de ’L’harem di Irene’ a Montepulciano

Irene Buracchi titolare de ’L’harem di Irene’ a Montepulciano

Alma era ancora minorenne quando aprì il suo primo salone di parrucchiera a Montepulciano Stazione. E ha lavorato fino all’anno scorso, a 75 anni di età, quando l’hanno convinta (un po’ a fatica) che era arrivato il momento di riposarsi.

"Ma quando ero ragazzina – racconta Irene, l’unica di tre figlie che ha voluto proseguire in questa professione –, mentre le mie compagne, durante le vacanze, andavano a fare gli shampoo, per guadagnare piccole mance, a me era impedito, la mamma mi teneva a casa a studiare, voleva che, prima di iniziare a lavorare, formassi una mia solida preparazione teorica". Non c’è autocompiacimento nel racconto di Irene: d’altra parte il suo dinamismo, l’approccio positivo e coraggioso alla vita (il suo motto è ‘ogni giorno è una sfida’), non si concilierebbero affatto con toni accorati.

E come potrebbe poi rallentare il ritmo una professionista che, dal fondo della provincia, con i suoi vantaggi e svantaggi, proprio grazie alle sue capacità, alla sua formazione, ha spiccato il volo verso destinazioni di sogno come Parigi o Cannes? Perché Irene Buracchi, titolare nella frazione di Montepulciano de ‘L’harem di Irene’, ha già all’attivo quattro partecipazioni alle Fashion Week della capitale francese, dove l’alta moda continua a mostrare la sua quintessenza, e due al Festival del cinema di Cannes; e per le edizioni 2025 di entrambe le manifestazioni ha già pronta la preziosa valigetta con gli attrezzi del mestiere.

"A notarmi è stata Elena Lavagni – racconta Irene – toscana trapiantata a Londa, dove porta avanti il salone Neville, dove, su incarico di Jeff Bezos, si sta costruendo il parrucchiere del futuro. Mi ha visto insegnare nel gruppo di formazione Wella e mi ha proposto di entrare in questo giro. Ci ho pensato un attimo e ho accettato".

"Il mio gruppo si occupa delle acconciature delle modelle – spiega la stilista –, è un lavoro frenetico, può capitare di curare anche quattro sfilate in due giorni, prendendo un volo all’alba e rientrando in Italia la notte del giorno dopo. Le modelle sono tantissime, si può arrivare a sessantaquattro per una sola casa di moda (ci è capitato con la greca Celia Kritharioti), in ogni caso ci sono cicli di sette-otto consecutive in cui non è possibile distrarsi neanche un attimo. Lo stress è altissimo, al pari però del piacere e della soddisfazione".

"Vanno poi messe in conto le bizzarrie dei creativi, ma in compenso ho avuto la fortuna di incontrare Naomi Campbell, un mito della contemporaneità, che viaggia con il suo staff personale, o, a Cannes, di lavorare accanto allo stage in cui provava Robbie Williams. Adoro questo lavoro – conclude Irene – perchè, a differenza di quanto si pensi, rispetta la componente umana".

Diego Mancuso