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Ragioniera, arriva da Asti. Forte senso della giustizia. e l’obiettivo di diventare. un cinofilo dell’Arma .
Siena, 20 febbraio 2025 – "’Mamma, ho provato il concorso nell’esercito’, dissi. I genitori stupiti. Non se l’aspettavano però hanno sempre detto che la mia felicità è la loro. E fin da piccola, avrò avuto 5 anni, mi chiamavano ’carabiniere’ per carattere e voce possente", racconta Serena Zago. Che ha 24 anni e dal dicembre 2023 presta servizio alla caserma dell’Arma di piazza San Francesco, sua prima destinazione. Papà fabbro ora in pensione, madre casalinga e scrittrice al secondo libro, un fratello già laureato: è l’unica in famiglia ad aver scelto di indossare la divisa. Un obiettivo che sentiva ’dentro’. "Mai avuto esitazioni", dice riavvolgendo il nastro della vita che l’ha portata al servizio dei cittadini.
La chiamavano ’carabiniere’ in casa: metteva tutti in riga?
"No, però sono sempre stata determinata e disciplinata. Una che se si mette in testa qualcosa prima o poi lo concretizza. Inoltre mi piacevano i film d’azione. La vita militare ha rappresentato un’attrattiva fin da quando ero bambina".
Però ha svolto prima gli studi.
"Mi sono diplomata in ragionieria e quando ho terminato sono stata due anni in uno studio notarile. Ma la vita seduta davanti a un computer mi annoiava".
Così punta sull’Arma.
"Ho fatto un corso di formazione di sei mesi a Torino, prima di arruolarmi nei carabinieri sono stata un anno e mezzo nell’esercito, al secondo Reggimento alpini a Cuneo, un’esperienza di vita a cui tenevo ma l’obiettivo restava entrare nell’Arma. Le caserme sono distribuite su tutto il territorio, consente una maggiore vicinanza ai cittadini. Inoltre ci sono molte specialistiche e io vorrei diventare cinofilo dei carabinieri".
Cosa hanno detto gli amici?
"Contenti, da una parte se l’aspettavano per il mio modo di fare. Una scelta difficile, il loro giudizio, quella di lasciare la città di origine e i cari, però tutti contenti per me".
Forse è la cosa più difficile tagliare le radici e girare l’Italia.
"Vero, soprattutto non poter tornare a casa quando si vuole, specie inizialmente".
Di cosa si occupa adesso?
"Piantone in caserma, pattuglia in auto e a piedi, servizi di ordine pubblico. Anche al Palio".
Che effetto ha fatto la Festa?
"Bella, emozionante. Molto impegnativa per noi che lavoriamo. Ore e ore in piedi con le caviglie gonfie però bellissimo da vedere".
I colleghi come vi hanno accolto?
"Le donne nell’Arma ci sono da 25 anni, ormai sia cittadini che colleghi si sono abituati. A Siena centro mi sono trovata benissimo, non ci sono distinzioni fra uomo e donna, se c’è un servizio da svolgere".
In alcune situazioni il fatto che il carabiniere sia donna è prezioso. Vedi il Codice rosso.
"Sì ma anche in altre. Mi è capitato di trovarmi di fronte ad un ragazzo, ubriaco, che si è tolto il giubbotto e voleva fare a botte. Non guardava me ma il mio collega maschio".
Le tre doti di un carabiniere?
"Disciplina, senso del dovere e spirito di sacrificio. Aggiungo altruismo"