DIMASSIMO CHERUBINI
Cronaca

"Da Pienza all’Ucraina per portare gli aiuti"

La bella iniziativa di Pier Paolo Giglioni che sul profilo Facebook ha raccontato di voler rispondere all’appello del presidente Zelensky

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di Massimo Cherubini

E’ partito da Pienza, nello scorso fine settimana, con il suo pick-up carico di viveri e indumenti per bambini. Deciso a superare la frontiera per entrare a far parte della brigata internazionale. Pronto a dare il suo aiuto agli ucraini in guerra.

E’ questo il fine della missione umanitaria che ha intrapreso Pier Paolo, Giglioni, 47enne, agente immobiliare, originario di Chianciano Terme, oggi residente a Pienza. Lo ha fatto in silenzio. Nella Città di Pio II, dove è assai conosciuto, in pochi avevano capito le sue intenzioni. Ma nessuno conosceva i dettagli di quello che, alla realtà dei fatti, è stato un piano programmato fin dall’insorgere della guerra.

E’ partito da solo, con il pick-up carico all’inverosimile. La notizia si è diffusa quando lui stesso l’ha comunicata attraverso Facebook. Con tanto di foto, filmati. Che hanno messo a tacere quanti erano dubbiosi sulle attendibilità di questa notizia, di questa bella iniziativa. "Mi ritengo una persona semplice, attaccata ai valori semplici: a mio figlio, ai miei affetti, al lavoro, ai miei familiari, ai miei amici, alla nostra terra, alla natura e alle mie l mie passioni". Così si descrive, in modo sintetico, Gian Paolo Giglioni. Spiega le ragioni che gli hanno fatto "scattare" la molla della solidarietà. "Ho una vita felice, forse anche agiata grazie al mio lavoro. La mia generazione -scrive ancora- ha avuto la fortuna di vivere nella pace, in una Nazione, ed in un Continente, che i nostri padri costituenti hanno edificato sulla democrazia, sul rispetto, sui diritti umani, sulla pace appunto. Ed hanno potuto farlo perché ci sono stati i nostri nonni che hanno difeso e permesso questo modello di civiltà battendosi contro l’autoritarismo".

Abbiamo provato a raggiungerlo telefonicamente, ma abbiamo dovuto desistere. Linee telefoniche che non reggono il traffico di questi giorni. Soltanto per messaggio si riesce a comunicare e la linea viene e va.

Abbiamo, quindi, cercato ci conoscere a Pienza, dai suoi amici più stretti, se avesse rappresentato l’intenzione di mettere in atto - come poi ha fatto – questa iniziativa umanitaria. Solo qualcuno dice di aver "intuito qualcosa" ma nessuno sapeva, con precisione, il piano di Pier Paolo.

Ieri ha postato un filmato dove si è visto lo "scarico" degli aiuti trasportati con il suo pick-up. Con la voce di Pier Paolo felice nel vedere che i diversi bambini stavano prendendo dei cibi. "Vorrei chiarire – scrive ancora- che non ho niente contro il popolo russo, contro la sua cultura, contro la sua religione, contro le sue tradizioni. Anzi, ho avuto nella mia vita la possibilità di conoscerlo da vicino e di apprezzarlo nelle sue espressioni umane, culturali ed artistiche. Rispetto profondamente i cittadini russi e la cultura russa". Ma, evidentemente, non ha compreso, né comprende, l’invasione dell’Ucraina decisa dalla Russia.

"Ho deciso – scrive ancora Pier Paolo Giglioni – di rispondere all’appello rivolto dal Presidente Zelensky ai cittadini europei e, quindi, di recarmi in Ucraina volontariamente, affinché possa aiutare, per il pochissimo che posso, chi, in quest’ora buia, sta vivendo ciò che proprio la nostra democrazia, e la nostra cultura, mi hanno permesso di vivere, ed insegnato ad amare e, pertanto, a proteggere".