Se nella Valdichiana il cuore sportivo batte forte, prevalentemente, per il calcio, ci sono altre discipline che hanno raggiunto risultati di eccellenza, sia a livello di squadra ma anche di singoli grazie ad un lavoro certosino capace di "sfornare" giocatori che poi hanno toccato palcoscenici di primo piano. Dal tennis al volley, per fare esempi ben noti, ma nell’elenco c’è anche il rugby che inizia ad avere una storia importante, grazie, in primis, alla Molòn Labé Rugby che ha il proprio "epicentro" a Torrita di Siena. E proprio da qui ha spiccato il volo Diego Panfi, 17 anni, rugbista torritese che sta bruciando le tappe. Dopo il suo passaggio all’Unione Rugby Firenze si è reso protagonista di una scalata significativa. Punto di forza dell’Under 18 che gioca il campionato nazionale, Diego nel giro di pochi giorni ha ottenuto due soddisfazioni da conservare nel libro dei ricordi: prima l’esordio in serie B a cui ha fatto seguito, il 3 novembre, il debutto nella massima serie, nella sfida con gli abruzzesi del Paganica 1969, squadra de L’Aquila. La dimostrazione che l’Unione Rugby Firenze (che è in testa alla classifica del girone 4 di serie A) crede in questo ragazzo di talento. Grande fisico, un metro e novanta centimetri per cento chilogrammi, Diego vive questo momento con la spensieratezza tipica dell’età più bella ma con i piedi che restano ben piantati in terra. "Il rugby per me è un divertimento – spiega –, certo, quando sono entrato nel match in serie A è stata una bella emozione scendere in campo contro giocatori più grandi. Ma è stato interessante, il gioco è diverso, più fluido. Siamo un bel gruppo di amici, per il futuro staremo a vedere quello che succederà".
Allenamenti tre volte a settimana, da Torrita di Siena a Firenze, la mattina in classe all’istituto alberghiero ’Artusi’ di Chianciano Terme, poi la palestra, gli amici. Il suo ruolo principale è seconda linea ma la versatilità è uno dei punti di forza del ragazzo che si è ben adattato anche da n.8, in terza linea. Il giocatore preferito è l’inglese Cunningham-South, ovviamente per la Nazionale italiana c’è un ’debole’ ma anche il Benetton Treviso e la nazionale inglese esercitano un fascino particolare per storia e blasone. "Devo ringraziare la mia famiglia – dice Diego – se ho intrapreso questo percorso è solo grazie a loro, per me hanno fatto molto". Babbo David e mamma Flavia sono il cuore del progetto Molòn Labé, Diego è stato uno dei primi piccoli atleti del gruppo. Dal passato si costruisce un futuro luminoso.
Luca Stefanucci