Da un’azienda di Prato ai cassonetti di Siena: abbandono illecito di 520 quintali di rifiuti speciali

Denunciato il titolare di una ditta tessile e due dipendenti. Operazione della Guardia di finanza

Guardia di Finanza (foto di repertorio, Ansa)

Guardia di Finanza (foto di repertorio, Ansa)

Siena, 18 novembre 2024 – Hanno gettato 520 quintali di rifiuti speciali nei cassonetti di raccolta differenziata e la Guardia di finanza di Siena, insieme al gestore Sei Toscana, ha denunciato tre persone, il titolare di una ditta operante nel settore tessile e due dipendenti. L'abbandono illecito è stato fatto negli ultimi mesi. La vicenda è stata scoperta da una pattuglia impegnata nel controllo dell'impiego irregolare di manodopera straniera quando una notte ha seguito un furgone con a bordo due cinesi. Questi, in località Acquacalda, alle porte di Siena, si sono fermati e hanno scaricato dal furgone numerosi sacchi di grandi dimensioni, gettandoli nei cassonetti della raccolta differenziata dei rifiuti. I controlli preliminari hanno stabilito che uno era clandestino, che il contenuto dei sacchi era costituito da scarti di lavorazioni tessili e che l'automezzo, riconducibile ad un imprenditore cinese delle confezioni tessili, trasportava 50 colli per un peso complessivo di 4mila 360 chili. Per l'ipotesi del reato di trasporto e abbandono non autorizzato di rifiuti, sono stati sequestrati il furgone ed il carico, inoltre i due sono stati denunciati all'autorità giudiziaria così come il titolare dell'impresa. Quest'ultimo è stato denunciato anche per impiego di manodopera clandestina. Sei Toscana aveva già rilevato un incremento anomalo nell'abbandono di rifiuti in specifiche aree, monitorate mediante la videosorveglianza, così è stato possibile verificare dalle immagini che, negli ultimi mesi, i soliti soggetti avevano abbandonato altri 12 carichi per un quantitativo stimato di oltre 52.000 chili. Considerati i costi di smaltimento, Sei Toscana ha dovuto sostenere un esborso pari a circa 15mila euro per l'avvio del termovalorizzatore di Poggibonsi.

Secondo le indagini della Guardia di finanza la ditta da cui sarebbero provenuti gli scarti tessili - e di cui figura il titolare fra i tre denunciati per abbandono illecito di rifiuti - sarebbe situata nella provincia di Prato. Significa che per smaltire illecitamente i rifiuti speciali il furgone scoperto dalle Fiamme gialle potrebbe aver fatto circa 80 km di strada, dal Pratese a Siena. Il presidente di Sei Toscana, Alessandro Fabbrini, ha detto che «un'indagine che ha preso il via grazie ad un nostro esposto a seguito di un riscontro di anomalia nel conferimento dei rifiuti registrato a Siena», ora «Sei Toscana si riserva il diritto di intraprendere ogni opportuna azione a tutela dei propri diritti e interessi». Apprezzamento per l'operazione della Gdf con l'ausilio di Sei Toscana lo ha espresso anche l'assessore all'ambiente del Comune di Siena, Barbara Magi: «Siamo fermamente convinti che solo attraverso una stretta collaborazione tra istituzioni, cittadini e gestori dei servizi possiamo arginare fenomeni di questo tipo e promuovere il rispetto per l'ambiente. Si tratta di un episodio che ci preoccupa profondamente, ma che al tempo stesso ci spinge a rafforzare ulteriormente gli sforzi per garantire la tutela del nostro ecosistema urbano e del decoro».