"Dal Medioevo a oggi, un lungo percorso"

La storia della Fonte Becci di Siena, dalle origini medievali al progetto di recupero attuale. Un viaggio attraverso la ricerca storica e architettonica, con prospettive di restauro conservativo.

"Dal Medioevo a oggi, un lungo percorso"

La storia della Fonte Becci di Siena, dalle origini medievali al progetto di recupero attuale. Un viaggio attraverso la ricerca storica e architettonica, con prospettive di restauro conservativo.

Le prime documentazioni dell’esistenza della Fonte Becci risalgono al Medioevo. Una storia lunga e complessa, che presenta ancora dei passaggi irrisolti, come spiega l’autrice del libro che accompagna la mostra, Maria Pepi. "Per impostare la ricerca – afferma la studiosa – sono partita da fonti storiche del Trecento, in cui in questa zona, vicino alla fonte, sembra esserci stato un ostello. Sono poi seguite interessanti evoluzioni architettoniche della fonte, raffigurata in diversi modi, con la presenza di dettagli poi scomparsi e della cui effettiva presenza non possiamo quindi essere del tutto certi. La mia ricerca è proseguita anche a livello cartografico, per vedere come la fonte è stata rappresentata, passando anche per i documenti che tracciano il percorso dei bottini, fino alla documentazione fotografica del Novecento".

Una ricerca accurata, raccontata nel libro pubblicato dall’istituto bancario, che ha accompagnato la fase di progettazione curata dall’architetto Roberto Santini, il quale ha illustrato le direzioni principali verso le quali si muoverà il percorso di recupero. "I lavori preventivati – ha detto – sono di restauro e risanamento conservativo. La fonte ha avuto diversi rimaneggiamenti, che hanno reso difficili da individuare i suoi elementi costituenti, che sono quindi andati perduti. Il bottino, per esempio, non esiste più da quando è stata realizzata la strada. I lavori che hanno permesso il recupero dell’edificio, eseguiti alla fine degli anni Sessanta, hanno tolto l’abbeveratoio. Alcune cose non potranno essere recuperate, ma ci piacerebbe segnalarne la presenza. Questo per valorizzare l’aspetto storico e culturale di questa fonte, che fa parte del territorio". La mostra è allestita nella sede della banca.