
Dal Reddito all’Assegno Siena ultima in Toscana per misure anti povertà "I tagli saranno ingenti"
Sono gli ultimi mesi di vita per il reddito di cittadinanza. E per quanto possa sembrare paradossale, le nuove misure decise dal Governo potrebbero avere un impatto maggiore nella provincia senese, che è quella che ha meno percettori di reddito in tutta la Toscana. Prima le cifre: nel 2022, in una Toscana che annoverava 48.365 beneficiari del reddito o della pensione di cittadinanza, Siena era staccata all’ultimo posto con 2.169 persone coinvolte: 1.923 per il reddito e 246 per la pensione. Con un importo medio mensile di 448 euro e 70 centesimi. Il numero dei richiedenti, anche a causa dei controlli, era sceso da 4.044 nel 2019 fino ai 2.300 dell’anno scorso. A marzo 2023 i richiedenti sono appena 501.
"Sono le cifre che rispecchiano il tessuto economico della provincia - commenta il professor Antonio Loffredo, docente di Diritto del Lavoro all’Università di Siena - che è più solido di altre aree. Pesa anche l’alto numero di pensionati in percentuale, per questo il totale dei richiedenti del reddito di cittadinanza. Quanto cambierà la mappa della Toscana, con l’avvio dei nuovi strumenti, come l’assegno di inclusione, è ancora presto per dirlo".
Già, perché dal primo gennaio 2024 partirà la misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale, riservata ai nuclei familiari con meno di 9.360 euro di Isee, in cui sia presente almeno un componente disabile, oppure minorenne, o over 60 anni. Caratteristiche che sono associate ad una condizione di non occupabilità.
"L’assegno di inclusione prevede requisiti molto più stringenti - continua il professor Loffredo - ed è plausibile ipotizzare che la platea dei beneficiari in provincia di Siena si ridurrà inevitabilmente. Prima di avventurarsi nelle percentuali, meglio aspettare la pubblicazione dei decreti in Gazzetta Ufficiale. La durata massima dell’assegno di inclusione è prevista in 18 mesi. Il reddito di cittadinanza scadrà invece a fine dicembre. Cambierà anche il peso dell’offerta congrua di lavoro, non solo per il numero perché ne basterà una per far perdere l’assegno. E la definizione di congruità è diversa, senza più limitazioni geografiche o di distanza in chilometri. Un’offerta di lavoro è giudicata congrua se è a tempo indeterminato, o con un contratto di 12 mesi, in qualsiasi parte d’Italia".
Ancora misterioso il perimetro dello Strumento di attivazione, che entrerà in vigore già a partire dal 1° settembre 2023: misura che mira a sostenere l’attivazione nel mondo del lavoro di persone tra 18 e 59 anni che vivono in nuclei con meno di 6.000 euro di Isee, che non hanno i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione oppure dei componenti di nuclei beneficiari di Assegno di inclusione che non sono tenuti agli obblighi di adesione a attività formative o altre politiche attive del lavoro.
E’ toccato all’Irpet stilare le prime proiezioni sul calo del numero dei beneficiari in Toscana degli assegni anti povertà: dai circa 53mila nuclei beneficiari del Reddito di cittadinanza, si scenderà a 44mila (9.000 in meno, taglio del 18%), tra cui 23mila percettori dell’Assegno per l’inclusione e 21 dello Strumento di attivazione. Per numero di persone coinvolte, i beneficiari del Reddito erano circa 108mila, quelli delle due nuove misure sarebbero 82mila. La spesa annuale per il Reddito è 235 milioni, per l’Assegno sarà di 203 milioni. Tagliato anche l’importo medio mensile: da 458 a 386 euro.
Pino Di Blasio