
di Massimo Cherubini
Dal parcheggio della stazione al monte Amiata. Il bando della prefettura di Siena che, da settimane, è a caccia di nuovi centri di accoglienza straordinaria per gestire i massicci arrivi di cittadini pakistani nella nostra provincia, sta dando i primi frutti. A rispondere e rendersi disponibile a diventare struttura di accoglienza infatti è stato un albergo di Abbadia San Salvatore, l’Hotel Gambrinus che, da gennaio sarà interamente destinato ai richiedenti asilo. È qui che la Prefettura conta di ospitarne almeno 40 per dare respiro a Siena, ma soprattutto rendere più dignitose le condizioni di vita dei richiedenti. La media di arrivi prevista dovrebbe essere di circa 7 persone al giorno da qui alla fine dell’anno. In questo modo nel parcheggio della stazione di Siena resterebbero poche decine di persone a cui dare un tetto sopra la testa: un numero compreso fra le 30 e le 40. Proprio qui, nei giorni scorsi, gli uomini della Municipale e di Sei Toscana hanno predisposto la pulizia e la sterilizzazione dell’area che, ancora, resta il dormitorio di molti. Ma se Siena si alleggerirà di molti richiedenti, ad Abbadia la notizia ha creato qualche mal di pancia. A partire dal sindaco Fabrizio Tondi.
"Sul fronte della solidarietà – commenta il primo cittadino di Abbadia – ritengo, fatti alla mano, che Abbadia ha dato già ampie dimostrazioni di disponibilità. Fin dal 2015 l’albergo Milano (qui ci sono dai 35 ai 40 ospiti al giorno ndr) è stato destinato alla ospitalità di richiedenti asilo. Un reparto del nostro ospedale è stato destinato all’emergenza Covid durante la pandemia, facile immaginare quali sono state le conseguenza. Quando è scoppiata la guerra in Ucraina i nostri cittadini sono stati tra i primi ad ospitare gli sfollati. La nostra rimostranza – precisa ancora – non è affatto contro la solidarietà, ma è legata al metro di ripartizione che viene utilizzato per il coinvolgimento. Noi abbiamo già dato". Il sistema dell’accoglienza dei richiedenti asilo parte però dalla disponibilità di un proprietario di una struttura ricettiva (come avvenuto per l’hotel Gambrinus) che la cede in affitto. In questo caso è a concessione è andata all’Associazione ‘Chiara Luna’. Quest’ultima paga un canone di affitto (intorno ai 4mila euro) mentre all’associazione che assicura il servizio di ospitalità (oltre all’alloggio il vitto, i servizi di assistenza sanitaria, quelli psicologici) vanno circa 26 euro al giorno di retta" per ogni assistito. "Disponibili alla solidarietà – conclude il sindaco – chiediamo, però solidarietà nella ripartizione degli interventi".