E ora tutta Montepulciano fa il tifo per lui, Antonio Nicolosi, il cantante lirico che si è guadagnato un posto in finale nella trasmissione di Rai 1 ‘Dalla strada al palco’, il talent show riservato agli artisti di strada, dei quali esalta le capacità, nella maggior parte dei casi sconosciute. Nicolosi, 53 anni, catanese di nascita, ora trasferito in Toscana dopo una lunga parentesi a Roma, è popolarissimo a Montepulciano perché sua è la postazione in piazza dell’Erbe, nel cuore del centro storico, dove, durante l’estate, si esibisce, sfoderando un ampio repertorio che attinge ai più popolari brani del ‘bel canto’ italiano.
E così, invariabilmente, di fronte a lui si fermano decine, centinaia di persone, quasi tutti turisti, che, magari un po’ provati dalla ripida salita che porta in piazza, gradiscono la sosta, all’ombra dei palazzi, per riprendere fiato, ma poi restano ammaliati dalla sua bravura. "A Montepulciano ho vissuto anche un anno, prima di trasferirmi a Firenze – racconta Nicolosi – e già ero rimasto colpito dalla bellezza di questo posto. Ho poi deciso di esibirmi qui d’estate per tanti motivi, perché l’antichità del centro storico è autentica, perché piazza dell’Erbe è meglio di un teatro e perché c’è un movimento turistico molto sostenuto, che mi consente di lavorare con grande soddisfazione".
Da ‘O sole mio’ a ‘Questa o quella per me pari sono’, da ‘E lucevan le stelle’ a ‘Nessun dorma’, l’immortale brano pucciniano eseguito nella trasmissione Rai e che gli ha fatto guadagnare l’accesso alla finale, Antonio passa in rassegna il miglior repertorio della tradizione classica italiana, accompagnato solo da una piccola base musicale e incurante del sole che dardeggia sullo spicchio che stabilmente occupa. "E poi decisiva per la mia scelta – precisa il tenore-performer – è stata l’accoglienza degli abitanti e dei commercianti: mi rendo conto che il livello del sonoro è alto ma ho l’impressione che tutti colgano la gioia e il sentimento che metto nel canto; e per questo nessuno, a Montepulciano, si è mai lamentato".
Antonio racconta di aver coltivato fin da bambino la passione per la musica (come quelle per il disegno e la pittura) ma di non aver potuto praticarla, per le esigenze familiari: "Fino a 28 anni ho fatto il cameriere, poi, finalmente, con i risparmi accumulati, ho potuto iniziare a studiare canto lirico, da allora non ho mai più smesso, e ho scelto la strada, che è una grande maestra e che mi ha rafforzato. Sono venti anni che mi esibisco all’aperto, per il pubblico che passa, è un lavoro serio e bello".