
Dalla striscia di Gaza a Monteroni Sognando una pizza ’acrobatica’
Si chiama Muhammad Almarin, è un pizzaiolo chef formatosi 6 anni fa presso l’Associazione Scambi Culturali Italo Palestinese nella Striscia di Gaza e, anche grazie ai proventi della cena palestinese organizzata ieri alla Corte dei Miracoli a Siena, potrà sostenere il viaggio e la permanenza in Italia per partecipare a un corso (per lui gratuito) per diventare pizzaiolo acrobatico. Un’attività che vorrebbe portare presso il ristorante pizzeria Al Tabun, uno dei migliori di Gaza City.
"Ho accolto di persona Muhammad sabato scorso all’aeroporto di Fiumicino. In questo preciso momento sta imparando i movimenti con una pizza finta di gomma". A parlare è Giuseppe Di Michele, un insegnante di Monteroni d’Arbia che ha conosciuto l’aspirante pizzaiolo acrobatico nel corso della sua recente visita nella Striscia lo scorso giugno, aggregato a una delegazione italiana in visita presso il centro Vik (Vittoria Arrigoni, il volontario italiano scomparso in maniera tragica proprio a Gaza). Giuseppe aveva partecipato alla missione grazie alla conoscenza con Mery Calvelli, direttrice di Acs Italia. A insegnare l’arte della preparazione di base della pizza era stato il pizzaiolo sardo Domenico Maurizio Loi nel corso di un apposito workshop. Muhammad Almarin è attualmente ospite della pizzeria di Pasqualino Barbasso a Cammarata in provincia di Agrigento. Il vitto e il corso sono gratuiti, ma tutto il resto verrà pagato dalle iniziative di solidarietà come quella senese.
"Le spese sono comunque tante – tiene a precisare l’insegnante monteronese - basti pensare che solo per uscire dalla Striscia, Muhammad ha dovuto pagare 300 euro, poi ha dovuto attraversare il Sinai egiziano e recarsi al Cairo per poter prendere un aereo per l’Italia. La sua permanenza in Italia durerà circa un mese per poter imparare le acrobazie attraverso una lunga pratica con l’impasto vero e proprio. Ha dovuto affittare un piccolo monolocale e noi di Siena contiamo di pagare per lo meno l’affitto. Per fare ciò, stasera è prevista l’affluenza di circa cinquanta persone che si siederanno a tavola e per contribuire al piccolo sogno di Muhammad. La cucina allestita presso la Corte in via Roma è a tal fine in fermento. I nomi delle pietanze sono esotici, si fa dal fettush (insalata con pane fritto) ai felafel (polpette di ceci secchi messi prima in ammollo), kofta (polpetta speziata di agnello), hummus (passata di ceci e semi di sesamo) e quant’altro, ma sicuramente i commensali rimarranno soddisfatti, e di sicuro anche Muhammad.
Rosario Simone