REDAZIONE SIENA

Dante cancellato, ripuliamo le otto lapidi

Nel 1921 l’allora sindaco Rosini volle celebrare il Poeta nei luoghi senesi della Commedia. Oggi quei versi hanno bisogno di restauri

Una piccola antologia del modo in cui Dante racconta Siena nella Divina Commedia. Una narrazione itinerante, in otto puntate, lungo le vie del centro. Già, perché i senesi, con le loro storie e i loro personaggi, sono presenti nell’opera che tiene a battesimo la lingua italiana più di ogni altra città, con l’unica e ovvia eccezione dei fiorentini. E le vicende narrate da Dante sono ricordate nelle otto lapidi collocate nelle vie cittadine.

Un percorso da riscoprire, in occasione delle celebrazioni per il settimo secolo dalla morte del Poeta. Anche per le lapidi si tratta di un anniversario. Sono state collocate esattamente un secolo fa. Nel 1921, per volontà dell’allora sindaco Angiolo Rosini e del Comitato senese per la commemorazione del sesto centenario della morte di Dante. Un piccolo tesoro da riscoprire e valorizzare. Ideato riprendendo in parte quanto fatto a Firenze all’inizio del 1900, con le trentaquattro lapidi installate tra i palazzi del centro, nei luoghi citati nell’opera, questo percorso inciso nel marmo avrebbe bisogno di qualche restauro e di una rinnovata attenzione.

E quale occasione migliore dell’anniversario che sarà celebrato quest’anno? Le lapidi non sono tutte leggibili. Eppure, rappresentano un elemento fortemente identitario per la città e la sua storia. Per i senesi raccontati da una delle opere più importanti. Ma rappresentano una curiosità anche per i turisti, come conferma il gestore di un ristorante che, poiché con il gazebo è stato costretto a coprirne una, ne ha realizzato una copia un metro più in là perché i visitatori possano fotografarla.

Ecco dove sono. In via Garibaldi si trova la lapide che riporta i versi del canto XXIX dell’Inferno sulla Brigata Spendereccia. Sulla facciata destra di Fontebranda ci sono invece i versi presi dal canto XXX dell’Inferno, in cui Dante si riferisce ai conti Guidi di Romena. Sulla facciata destra di Palazzo Tolomei, i versi del canto V del Purgatorio, dedicati a Pia de’ Tolomei. In via del Moro e in Piazza del Campo si trovano i versi che provengono dal canto XI del Purgatorio, dedicati a Provenzan Salvani. E, infine, si trovano riportati sulla lapide di via Vallerozzi, su quella del vicolo Beato Pier Pettinaio e su quella di via della Diana i versi del canto XIII del Purgatorio dedicati a Sapìa Salvani. Un piccolo tour alla riscoperta di una città, della sua storia e di un’opera immortale.

Riccardo Bruni