Siena, 10 dicembre 2021 - "Il pm Nastasi rispose al cellulare di David Rossi poco dopo la morte del manager". La rivelazione, otto anni dopo la morte di Rossi, arriva durante la seduta della Commissione d'inchiesta sulla fine dell'ex manager Mps.
A parlare è il colonnello dei carabinieri Pasquale Aglieco, che era in servizio a Siena e che fu tra i primi ad arrivare alla sede Mps dopo l'allarme. Il pubblico ministero Antonino Nastasi era titolare dell'inchiesta sulla morte di David Rossi e, una volta nell'ufficio, avrebbe risposto al cellulare di Rossi, deceduto poco prima.
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Aglieco parla durante la seduta e rivela diversi aspetti di quella serata, quando l'ex capo della comunicazione fu trovato senza vita, caduto dalla finestra del suo ufficio. "Mi sembra di ricordare che risposte il pm Nastasi quando il telefono squillò", dice Aglieco. "Ma è normale che si risponda a un telefono in queste circostanze?", gli viene chiesto. Risponde Aglieco: "Non so se sia normale, forse non è opportuno", dice Aglieco.
Dentro l'ufficio il cestino dei rifiuti di David Rossi sarebbe poi stato rovesciato sulla scrivania. E' un altro dei particolari che riferisce il colonnello Aglieco. Ma si parla anche dei fazzoletti intrisi di sangue che furono trovati nell'ufficio di David Rossi ma che non furono presi in considerazione. "Se hanno giudicato di lasciarli lì avranno avuto i loro motivi. Non erano fazzoletti impregnati completamente di sangue, c'erano delle piccole tracce di sangue secco", dice il colonnello.
L'ufficio di presidenza della commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi ha intanto disposto una perizia collegiale affidata a tre medici legali che affiancheranno i carabinieri del Ris nelle indagini sulla morte del responsabile della comunicazione di Mps.
Si tratta di Vittorio Fineschi, professore di medicina legale presso il dipartimento di scienze anatomiche, istologiche, medico legali e dell'apparato locomotore all'Università "La Sapienza" di Roma, di Roberto Testi, direttore di medicina legale Asl città di Torino, e di Antonina Argo, responsabile della scuola di specializzazione di medicina legale presso l'Università di Palermo.