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Morte di David Rossi, Nastasi: "La notizia mi lasciò basito. Non risposi al suo telefono"

Il pm risponde alla Commissione parlamentare d'inchiesta. "Nel suo ufficio nessun segno di colluttazione"

David Rossi

David Rossi

Roma, 10 febbraio 2022 - «Quando ho ricevuto la notizia della morte di David Rossi rimasi basito». Così il pm Antonino Nastasi in commissione d'inchiesta parlamentare sulla morte di David Rossi, l'ex capo comunicazione di Banca Mps precipitato dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013. «Non fui informato dalla polizia giudiziaria ma dal perito balistico della scientifica Paride Minervini che aveva ricevuto la notizia che David Rossi si era suicidato» ha aggiunto Nastasi. «Quella sera non ero magistrato di turno e avvisai il pm di turno Nicola Marini».

Riguardo a quella tragica serata, Nastasi ricorda: «Entrai in ufficio dopo aver saputo era stato già stato girato il video della stanza. Non ho preso il telefono di David Rossi, non ho mai risposto alle telefonate che arrivavano in continuazione».

In una precedente audizione della commissione il colonello dei carabinieri Pasquale Aglieco, comandante dell'Arma a Siena all'epoca della morte di Rossi, aveva detto che gli sembrava di ricordare che a rispondere al telefono di Rossi quella sera era stato Nastasi.

«Una volta entrati» nell'ufficio di David Rossi la sera della sua morte, «si presenta davanti a me un normalissimo ufficio, dove non c'è traccia di colluttazione, non c'erano oggetti rotti, né fuori posto. Se non ci fosse stato il cadavere dalla finestra sarebbe stato un normale ufficio. Non c'era traccia di un'azione violenta posta in essere da terzi. Entrammo io, Natalini, Marini, gli uomini della volante, il vice questore Baiocchi e il maresciallo Cardiello. Non ho ricordo che il colonello Aglieco fosse entrato nell'ufficio». 

«Io non mi sono seduto sulla sedia e non ho ricordo che qualcuno si sia seduto sulla sedia di Rossi».

Secondo Nastasi, «non vi era nessun elemento che potesse portare David Rossi nel registro degli indagati. Per noi non aveva più alcun interesse investigativo al 20 febbraio rispetto a quanto non era stato rinvenuto nelle perquisizioni e rispetto a quanto Rossi ci aveva riferito. Non è che lo abbiamo tirato via dal mazzo - ha aggiunto Nastasi riferendosi alle perquisizioni effettuate a Rossi - Il dottor Fanti in un verbale di sommarie informazioni reso in procura aveva riferito che David Rossi era una delle poche persone a cui Giuseppe Mussari dava del tu all'interno della banca».

Eravamo «talmente restii a dare notizie» che in procura a Siena fu anche affisso un cartello con scritto «non si danno notizie ai giornali» in merito alle indagini su Mps, quando a partire da gennaio 2013 si scatenò l'attenzione dei media ha aggiunto Nastasi, attualmente in forza alla procura fiorentina. Il pm ha ricordato anche che l'1 febbraio 2013 l'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano «lodò l'operato della procura di Siena per il modo in cui stava conducendo le indagini» in seguito alla pubblicazione di notizie infondate.