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Delitto Largo Sassetta, l’imputata studia in carcere Giurisprudenza

Per il furto di soldi e ori alla pensionata poi strangolata, chiesto ieri un patteggiamento e per 4 il rito abbreviato

Delitto Largo Sassetta, l’imputata studia in carcere Giurisprudenza

di Laura Valdesi

SIENA

Giallo di Largo Sassetta, la prima sentenza arriverà a marzo. Ma non sarà sull’omicidio di Anna Maria Burrini dove mancano ancora testimonianze importanti come quelle degli imputati, zio e nipote ucraini. Il verdetto del gup Sonia Caravelli riguarderà infatti il troncone secondario dell’ingarbugliata vicenda, relativo ai reati connessi che vanno dalla ricettazione al furto, alla tentata rapina sempre ai danni della pensionata uccisa il 26 settembre 2022. Nell’udienza lampo di ieri mattina dal gup i cinque, imputati a vario titolo, hanno chiesto attraverso i loro difensori il rito con cui vogliono essere giudicati. L’operaio, 40 anni, che dette l’allarme non riuscendo a trovare Anna Maria Guerrini, difeso dall’avvocato Elisabetta Carloni, è l’unico che ha chiesto di patteggiare una pena di 4 anni. Che sarà scontata in detenzione domiciliare. Gli altri 4 imputati, invece, hanno scelto il rito abbreviato. Vale a dire l’ucraino di 39 anni, assistito da Alessandro Buonasera anche nel processo madre, sua nipote, che di anni ne ha invece 26, seguita sin dalle prime battute dall’avvocato Francesco Paolo Ravenni, che difende anche l’allora compagno della giovane ucraina, 24 anni. La madre del 39enne imputato di omicidio è assistita invece da Manuela Capogreco ed accusata solo di ricettazione. Il giorno dopo il delitto, ricevuto dal figlio un anello d’oro appartenuto alla vittima, si era recata in una gioielleria di Siena per venderlo per 137 euro concordando secondo la procura il prezzo con l’uomo che attendeva all’esterno del locale. Di ricettazione devono rispondere anche la 26enne e l’allora compagno che, secondo la procura, avrebbero nascosto in casa loro ben 24mila euro rubati alla pensionata nel luglio 2022: a portarli via era stato, per l’accusa, l’operaio che pagava in nero una stanza nell’appartamento di Largo Sassetta. Accusato di furto e, insieme alla coppia, della tentata rapina nei confronti di Anna Maria Burrini. Quella del 2 agosto quando avevano messo inutilmente in un succo sedativi per stordirla.

La giovane ucraina, presente anche ieri mattina all’udienza dal gup, intanto ha dato gambe al progetto di fare l’università in carcere: già pronto il suo piano di studi presso la facoltà di Giurisprudenza.